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giovedì 2 aprile 2020

700 km di strade brutte e di bella gente, di paure e di speranza, di preghiera e di carità

Riso
Riz


700 km di strade brutte e di bella gente, di paure e di speranza, di preghiera e di carità
Anche il Centrafrica, lentamente, si lascia accarezzare dal Coronavirus. Oggi sono stati annunciati il 7° e 8° caso, tutti e due locali (non importati).
La settimana scorsa il presidente della Repubblica ha annunciato le prime misure (limitazioni di viaggi e spostamenti, chiusura delle scuole, divieto di riunioni e celebrazioni con più di 15 persone). Anche noi ci siamo adeguati. Domenica abbiamo limitato il numero dei presenti, ma siamo riusciti a trasmettere la Messa alle 8.30 sulla radio comunitaria di Bozoum, “La voix de Koyale”.
Lunedì mi sono occupato degli acquisti di riso, olio e concentrato di pomodoro, di sapone, guanti, mascherine e candeggina da portare nelle parrocchie.
Martedì mattina sono partito presto, iniziando così la tournée che mi ha portato ad incontrare 10 parrocchie (Bossemptele, Baoro, Bouar - Cattedrale, N.D. di Fatima e Wantigera -, Bohong, Bocaranga, Ndim e Ngaoundaye).
In ogni parrocchia abbiamo fatto una riunione (rispettando distanze e numero di presenti), nella quale ho prima presentato la malattia (sintomi, precauzioni, contagio, rischi), invitando a prendere sul serio questo problema. Poi ci siamo organizzati, come credenti e come Caritas, per assicurare ai più deboli (anziani, poveri, malati e portatori di handicap) assistenza e cibo.
Nonostante la paura, c’è comunque molta voglia di tenersi pronti, e di dare una risposta concreta al virus.
Purtroppo non sarà facile bloccare il virus: la vita qui è piuttosto all’esterno, e non ci sono risorse economiche di scorta (per cui è necessario uscire, vendere o comprare, e darsi da fare per ricavare qualcosa per la famiglia).
Le misure prese non sono prese molto sul serio: nonostante il numero dei contagi stia salendo rapidamente in Camerun (284 casi, oggi), e nonostante le restrizioni dei viaggi da Bangui verso le altre regioni, i bus continuano ad andare e tornare regolarmente da Bangui alla frontiera del Camerun, favorendo così la propagazione della malattia.
La tournée finirà domani, venerdì, dopo la riunione qui a Bocaranga, da dove scrivo.
4 giorni di viaggio e riunioni, 700 km di strade spesso molto molto brutte. Ma anche la gioia di incontrare parroci, suore, laici che si preoccupano prima di tutto degli altri. Padri e suore, giovani e a volte anziani, e nessuno che si ponga il problema per sé, o che pensi di partire, ma tutti molto preoccupati per quello che può succedere, se il virus prende piede in Centrafrica.
E tutti decisi a sfidare il virus, con le poche armi di cui disponiamo: la preghiera, la carità e la speranza.






Bossemptele

Baoro

Bouar

Bohong


Bus Bangui - Bouar - frontiera con il Camerun, e ritorno, nonostante le restrizioni
le bus Bangui-Bouar- frontière avec le Cameroun (et retour) malgré les limitations

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