Visualizzazioni totali

giovedì 15 maggio 2025

Sorprese!

L'Oubangui à Ngombe

Sorprese!

Questa settimana abbiamo vissuto la bella sorpresa del nuovo papa, Leone XIV.

Giovedì 8, un po' dopo le 17 accendo la televisione, e vedo che annunciano la fumata bianca!

Avviso rapidamente chi è nelle vicinanze, e mi metto in attesa, insieme a un francescano polacco e a un sacerdote centrafricano, mentre le campane della cattedrale suonano, insieme a quelle di San Pietro a Roma, di Notre Dame a Parigi e di tante chiese nel mondo.

Osserviamo Piazza San Pietro, che è uno spettacolo di gente piena di gioia.

Ed aspettiamo. Nel frattempo la televisione (una rete francese) cerca di coprire i minuti con interviste a varie persone.

Finalmente, quando il Cardinal Mamberti annuncia il nome del nuovo papa, c'è un momento di panico! Non abbiamo capito bene il cognome, e non sappiamo neanche di che nazionalità sia! Anche la televisione resta sul generico per qualche minuto… finchè non riusciamo a scoprire che è nato negli USA, ed è stato missionario per più di 20 anni in Perù. Ed è un Agostiniano.

Quando finalmente appare sulla Loggia, è una bella sorpresa.

Lo ascoltiamo con attenzione, cerchiamo di scrutare i dettagli del volto, di capire l'emozione e i sentimenti che sta vivendo.

Ma è una bella sorpresa!

Una decina di giorni fa', scrivevo che le poche comunicazioni che abbiamo, e le pessime connessioni internet, ci avrebbero aiutato a non perdere troppo tempo in chiacchere e fantasie.

E quando appare Leone XIV, mi rendo conto che tutti i pronostici, ancora una volta, sono andati in fumo, grazie al vento dello Spirito Santo.

Analisi, biografie, ricerche: tutto (o quasi) inutile!

I cardinali hanno fatto in fretta, e questo è un bel segno di quanto sia bella e giovane nostra Madre, la Chiesa. Mentre i media discutevano di destra e sinistra, progressisti e conservatori, i Cardinali hanno scelto il successore di Pietro.

Sono tante, le soprese!

E' nato negli USA: una Chiesa vivace e abituata a vivere in una cultura religiosa, ma che spesso vede i cattolici con sospetto…

E' stato missionario in Perù per molti anni. E' bellissimo che il Papa sia un missionario!

E' un figlio di Sant'Agostino: un santo eccezionale, che amo moltissimo, e che 1.600 anni fa è stato conquistato da Cristo, e l'ha lasciato incarnarsi nella sua vita, nel suo pensiero, nella sua azione.

E le prime parole che ha pronunciato, semplici ma piene di emozione, di fede e di attenzione a ciò di cui il mondo ha più bisogno: La pace sia con tutti voi!

Il Signore ci ha fatto una bella sorpresa, con questa elezione! Credo proprio che dobbiamo anche noi metterci all'ascolto di quello che lo Spirito Santo ci dice, senza fare troppe analisi e proiezioni, ma mettendo al lavoro, e alla preghiera per questa Chiesa giovane e bella. Giovane e bella perché di Cristo. Giovane e bella perché missionaria!

 

Sabato 10 parto, insieme a Mons. Aguirre. La strada è bella, e in poco più di 3 ore arriviamo a Bema, una parrocchia a 100 km a  Sud di Bangassou, sulle rive del fiume Oubangui, che nasce proprio qui dalla confluenza del fiume Uele e del Mbomou.

Domenica 11 siamo a Tomunga, un villaggio a 15 km, dove inauguriamo la nuova chiesa, dedicata a Nostra Signora delle Vittorie. Una bella celebrazione, che conclude 3 anni di lavori.

Lunedì 12 ci spostiamo più lontano, a Tingombe, dove inauguriamo un'altra cappella, più modesta.

Martedì pomeriggio vado a Ngombe, un villaggio a una dozzina di km. Qui la comunità chiede una nuova chiesa, ma propongo di ingrandire la cappella esistente.

E mercoledì a Bema celebriamo il Giubileo della Speranza: iniziamo con un breve pellegrinaggio, che porta tutti davanti alla chiesa: qui ognuno passa e si segna con l'acqua benedetta, segno di pentimento e conversione, prima di entrare. E poi, durante la Messa, amministriamo le Cresime a 50 giovani.

E in pomeriggio prendiamo la strada del ritorno, sotto una bella pioggia, che trasforma la strada in un fiume.

 

La situazione dell'Est, in particolare a Zemio, rimane molto tesa. Centinaia di persone sono ancora rifugiate nelle chiese della zona. Mentre, con i sacerdoti Zemio e Obo, cerchiamo di dialogare con i ribelli e l'esercito, ma la soluzione è lontana, anche perché il Governo ignora completamente il problema, e affida la soluzione alla violenza.


 

 

 

 



Tomunga


Tomunga




Tingombe



Giubileo a Bema
Jubilé à Bema


 

mercoledì 7 maggio 2025

Speranze e paure

Fiori in forest
Fleurs en foret

Speranze e paure

Viviamo tutti, nonostante le distanze e le difficoltà di connessione, momenti storici come l'elezione del nuovo papa, che inizia tra poco.

E nello stesso tempo il Centrafrica è scosso ancora una volta dalla paura e dalle violenze, specie nella nostra diocesi, a Zemio e in tutto l'Est.

Ma andiamo con ordine!

Anche in Centrafrica, nonostante la distanza e le difficoltà di connessioni, la scelta del successore di Pietro è seguita con molta attenzione.

Per molti è una novità assoluta: la popolazione è giovanissima (più del 50 % della gente ha meno di 18 anni), e quindi ha pochi ricordi dei papi precedenti, complice anche la mancanza di giornali, televisioni e radio.

In queste settimane ho iniziato ad amministrare le Cresime. E ne approfitto per parlare dell'elezione del nuovo Papa: è chiaro per tutti che non è una comune elezione (con tanto di corruzione, scelte e strategie, come spesso succede in Centrafrica) ma un'azione dello Spirito Santo. In più, questa volta, è facile spiegare chi sono i cardinali, perché tra di loro c'è il Card Dieudonné Nzapalainga, centrafricano, nato proprio a Bangassou!

Il fatto che i media siano poco accessibili, ci aiuta a non disperderci troppo tra le chiacchere e le opinioni varie. E con tutta la Chiesa stiamo pregando forte perché il nuovo Papa sia la persona che lo Spirito Santo ha suscitato per confermarci nella fede.

Sabato e domenica 3 e 4 maggio ero a Mbalazime, un villaggio a 15 km da Bangassou, dove ho preparato e poi celebrato le cresime di 70 giovani di 4 villaggi della zona.

Da qualche giorno l'Est della diocesi è scosso, ancora una volta, da violenze e paura.

Alcuni ribelli del gruppo Azande Anikpibe che l'esercito ed i russi volevano disarmare, hanno attaccato i militari ed ucciso 5 soldati. E la reazione è molto forte. Da qualche giorno sono arrivati rinforzi, e mezzi (elicotteri, droni, truppe), e la gente è nel panico. A Zemio ci sono più di 3.500 persone rifugiate alla Missione, e a Mboki la popolazione si è raggruppata nella chiesa, che avevamo appena riconsacrato!

La situazione è molto tesa, e la paura è che civili innocenti vengano arrestati, feriti e uccisi.

All'origine della ribellione, ci sono delle ragioni serie: la regione è quasi abbandonata dallo Stato: non ci sono strade, pochissimi insegnanti, quasi nessun ospedale. E i prezzi dei generi di prima necessità sono da 2 a 3 volte quelli della capitale.

E preghiamo e speriamo che il Governo rifletta bene sulle cause che hanno portato alla ribellione, e si decida, una buona volta, a intervenire non tanto con la forza, ma con lo sviluppo!


La cattedrale di Bangassou
La cathédrale de Bangassou

 

Mbalazime













 

mercoledì 30 aprile 2025

Due sante settimane!


Due sante settimane!

 

Rientro a Bangassou dopo due settimane di bel lavoro missionario nell'Est della diocesi.

Le distanze sono enormi, e sono decuplicate dal pessimo stato delle piste. Credevo che 20 ore di macchina per raggiungere Obo (a 500 km da Bangassou) fossero tante, ma mi sono ritrovato a rimpiangerle, mentre percorrevo la strada per Derbissaka: 10 ore per 95 km!

Le strade attraversano foreste densissime, dove gli alberi caduti richiedono deviazioni e, più spesso, ascia, machete e motosega per poter continuare.

Una natura magnifica: foreste, e strade sulle quali ho incrociato qualche centinaio di scimmie, 2 facoceri, cicogne, pangolini, faraone in quantità.

E dove i villaggi sono pochi, isolati, e spesso terrorizzati da ribelli, militari più o meno regolari, mercenari russi e semplici banditi…

E questo rende la vita molto difficile: un chilo di zucchero, che a Bangassou costa poco meno di 2 euro, a Derbissaka costa 5 euro!

Sono partito il mercoledì della settimana santa, il 16 aprile, per rientrare a Bangassou martedì 29.

Grosso modo, per semplificare, questo è stato il programma:


 Le condizioni di vita sono spartane, ma ci si abitua a fare la doccia con un secchio d'acqua e un bicchiere, a dormire su una branda o su un lettino, a mangiare quello che c'è. Anche se riesco comunque a portare un fornelletto e farmi un buon caffè…

Le celebrazioni liturgiche sono state molto belle dappertutto, specialmente nei villaggi più isolati, dove il prete viene più raramente. 

A Derbissaka, è il padre stesso che, 2 volte l'anno, apre la strada, tagliando le piante cadute. E tutto il villaggio gli è riconoscente!

La celebrazione delle Cresime è preceduta normalmente da una catechesi e dalla spiegazione del rito da parte mia ai candidati.

Lunedì mattina, 21 aprile, ricevo la notizia della morte di papa Francesco. E durante tutto il resto del viaggio, preghiamo per lui e per il prossimo Papa. Papa Francesco è stato molto importante per il Centrafrica. La sua visita nel 2015 a Bangui, con l'apertura della prima porta santa del Giubileo della Misericordia è stata un miracolo di fede e di coraggio, che ha sconvolto positivamente un paese in guerra.

 

 

Madabazouma


Rafai



Derbissaka

Dembia - Derbissaka


Mboki

Obo