Malaria e spari, ma non solo
Ormai è tempo di esami, e non solo per le scuole. Nei villaggi dove vado, stiamo preparando i sacramenti e le varie tappe del catecumentato (il cammino verso il Battesimo).
Venerdì scorso parto per Yoro, alle 6 di mattina. Ha piovuto abbondantemente, ma la strada è percorribile.
Arrivo poco dopo le 8 a Yoro, a 74 km da Baoro. Scarico la macchina, ed iniziamo subito gli esami, e continuiamo fino alle 13. Ci sono bambini, bambine, giovani e adulti dei villaggi di Yoro e di Sinaforo (dove conto di andare domenica per le celebrazioni dei sacramenti). In pomeriggio celebro la Messa, che è un momento di preghiera per i catecumeni, ma anche l'occasione per una catechesi sulla Messa stessa.
Il giorno dopo, sabato, mi sposto a Bayanga Didi, a 6 km (e
ci vuole quasi mezz'pra in macchina!). Anche qui gli esami sono numerosi, e
termino la mattinata con la celebrazione dell'Eucaristia.
Ma… avverto i primi segni della malaria, e mi affretto a rientrare a Yoro.
Qui riposo per tutto il pomeriggio, ma la notte diventa
lunga… Un po' di febbre, nausea ecc.
Domenica mattina rinuncio ad andare a piedi a Sinaforo, e parto per Baoro, dove
arrivo verso le 9.
Qui riesco a riposare un po' meglio, e a trovare le medicine giuste.
La notte tra domenica e lunedì, però, porta una brutta sorpresa. Verso l'una vengo svegliato da numerosi spari. In un primo tempo faccio fatica a capire dove mi trovo, poi mi sveglio del tutto. Un gruppo di ribelli ha tentato di attaccare la città, prendendo di mira in particolare le strutture amministrative e la base dei mercenari russi, che si trova a meno di 200 metri dalla Missione.
La risposta dei russi è fragorosa, e per più di venti minuti ci sono spari e detonazioni.
Poi la notte ridiventa calma, ma si sente palpabile la paura.
Lunedì mattina è tempo di bilanci: ci sono danni ad alcune case, e almeno 2 feriti (per fortuna non gravi).
Per questa volta l'attacco è respinto. Ma... per quanto?
Martedì mattina accogliamo a Baoro p.Federico Trinchero, missionario in Centrafrica, eletto da poco più di un mese come Superiore Provinciale dei Carmelitani Scalzi della Porvincia di Genova (che comprende 7 conventi in Italia, 2 in Repubblica Ceca e 5 qui in Centrafrica).
È bello rivederlo, e discutere e cercare di riflettere insieme sul futuro della Missione.
Il mercoledì lo accompagno a Bouar, dove continuerà la sua visita alle missioni di St.Elie, Yolé e Bozoum.
Buon lavoro!
P.Federico a St Elie |
p.Federico e la comunità di st.Elia a Bouar Le p.Federico et la communauté de st.Elie à Bouar |
P.Federico a Baoro |
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