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giovedì 15 novembre 2018

Madagascar 3






Madagascar 3
Eccomi rientrato a casa, a Bozoum.
Ci siamo lasciati la settimana scorsa in Madagascar. La riunione con i responsabili del Carmelo in Africa Francofona si è conclusa venerdì mattina. In pomeriggio vado a visitare suor Erneste, carmelitana, che ha lavorato a lungo in Centrafrica. Ammalata da anni, la saluto in Sango, la lingua del Centrafrica, e risponde sorridendo. Passiamo un po’ di tempo insieme, parlando della Missione e della parrocchia di Baoro,  dove lei ha lavorato a lungo come infermiera. I giorni passati in Madagascar mi hanno permesso di incontrare altre suore Carmelitane di Torino, che hanno lavorato molto in Centrafrica. È bello rivederci, e mi piace pensare al lavoro che hanno fatto come a un grande tesoro.
Sabato mattina partiamo con alcune suore verso l’Est dell’isola, a 160 km da Antananarivo. La strada sale fino a 1600 metri, attraverso un paesaggio collinoso. È impressionante vedere che tutti gli spazi disponibili sono coltivati. Appena c’è un po’ di piano, la terra è lavorata, soprattutto a riso. È proprio in Madagascar è nata una tecnica per la risicoltura, che abbiamo introdotto a Bozoum. Intorno agli anni 60 un padre gesuita, P. Henri de Laulanie, mette a punto questa tecnica (che prevede di trapiantare le piantine di riso pochi giorni dopo la semina –invece di alcune settimane-,  con una sola pianta per buco, a distanze ben precise) che permette al riso di produrre molto di più delle tecniche tradizionali. È con questa tecnica che a Bozoum alcuni contadini riescono a produrre 11 tonnellate di riso per ettaro (quando la media è sulle 2-3 tonnellate –e in Italia è di 5,6 T).
Verso le 11 raggiungiamo Andasibe, in piena foresta. Nonostante il poco tempo, possiamo visitare una parte del parco. La vegetazione è impressionante. E gli animali anche. Possiamo vedere in particolare i coccodrilli, da una certa distanza… Ed i famosi lemuri: una specie di piccole scimmiette, che vivono esclusivamente in Madagascar. Appena attraversiamo il fiumiciattolo e raggiungiamo la zona dove vivono, ci vengono incontro. Mentre sono occupato a inquadrarne uno per una foto, un altro si arrampica e si mette sulla mia spalla!
Dopo la visita andiamo dalle suore carmelitane di Torino, che ci accolgono molto fraternamente. Qui incontriamo suor Michelle, anche lei in Centrafrica per molti anni.Pranziamo insieme, ed è una gioia condividere i ricordi, ma anche parlare di quanto sta succedendo in Centrafrica, e soffrirne e gioirne insieme.
In serata rientriamo a Antananarivo, e domenica pomeriggio parto per arrivare a Bangui il giorno seguente. A Nairobi incontro Marta Scarzella, una giovane volontaria di Genova, che era stata a Bozoum per 3 mesi l’anno scorso. Adesso lavora in Tanzania (è ostetrica) e viene per qualche settimana nel paradiso di Bozoum.



























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