365 fucili, un Presidente, e il Re dei Re
Eccoci!
In questi giorni sono successe parecchie cose interessanti, qui a Bozoum, Repubblica Centrafricana.
365 fucili
Sabato 25 giugno sono stato invitato a Bocaranga per una cerimonia molto importante: l’inizio del disarmo dei ribelli. Ero insieme a P.Valentino, un frate cappuccino che lavora da anni a Ngaoundaye, a 215 km a Nord di Bozoum. Le nostre zone sono purtroppo infestate da banditi e ribelli. Per fortuna i banditi non ci sono più, mentre i ribelli sono molto numerosi. In teoria vorrebbero che il paese si sviluppasse, liberandosi dal potere politico attualmente al governo. Però la realtà è molto diversa: rubano, uccidono, attaccano la popolazione e le autorità…
Questi sforzi, insieme al lavoro di esperti internazionali, ha permesso di arrivare al disarmo: dopo aver siglato degli accordi tra ribelli e governo, adesso è il momento di ritirare le armi e di creare un futuro per i tanti che hanno scelto la ribellione. Si tratta di persone molto giovani (16, 18 anni) che sono entrati a far parte dei ribelli per vari motivi: alcuni più idealisti, per cambiare il paese, e tanti che invece hanno trovato il modo di vivere di violenza e furti…
Sabato c’è stata dunque una cerimonia nella quale 365 ribelli hanno deposto le armi, e iniziato il cammino di reinserimento nella società (con formazioni al commercio, all’agricoltura e ad altri lavori).
Un Presidente
La cerimonia è stata presenziata dal Presidente della Repubblica, François Bozize. Appena finita la festa, abbiamo potuto incontrare il Presidente, e dopo averlo ringraziato per l’iniziativa, abbiamo potuto esprimergli le preoccupazioni sul paese, sul disarmo e sui problemi della gente. È stato un incontro breve, ma molto intenso.
Speriamo proprio che, di fronte alla tensione che sale nel paese, il Governo possa agire concretamente e rapidamente per garantire a tutti l’accesso all’educazione, alla sanità, ad un minimo di condizioni di vita accettabili.
Il Re dei Re
Ieri, domenica, ho vissuto un’altra esperienza ancora più interessante. Sono andato a celebrare la Messa a Bara, un villaggio che è difficilmente raggiungibile. Dopo 2 ore e mezza di macchina (e per percorrere gli ultimi 8 km mi ci sono voluti 40 minuti…) e 40 minuti a piedi sono arrivato a Bara. Il villaggio è abbastanza grande. All’inizio le case erano chiuse e vuote. Pensavo che la gente se ne fosse andata nei campi. Sono arrivato poi alla scuola in paglia, e poi alla chiesetta, sempre in paglia. E qui… sorpresa! Quasi tutto il villaggio era là: oltre 200 persone che cantavano contente perché il Padre è arrivato!
Dopo le Confessioni, abbiamo celebrato la Messa. E anche 8 battesimi di ragazzi e ragazze del villaggio.
È impressionante vedere la gioia di questa gente: adulti, anziani, giovani, bambini e bambine… tutti a cantare, danzare, battere le mani, pregare in silenzio, adorare…
Finita la Messa, grande festa con danze e canti in tutto il villaggio. Mi hanno offerto il pranzo (manioca e carne -non so ancora se si trattava di una specie di iguana, o di qualcos’altro…).
Poi, accompagnati dai bambini del villaggio, siamo ripartiti, tra canti e danze…
Una magnifica festa del Corpus Domini…