8 Marzo 2019
Come un po’ in tutto il mondo, anche in Centrafrica, per l’8
marzo, si sono moltiplicate le iniziative
per mettere in evidenza la figura della donna.
Giovanni Paolo II scriveva: La Chiesa desidera ringraziare la Santissima Trinità per il «mistero
della donna», e, per ogni donna - per ciò che costituisce l'eterna misura della
sua dignità femminile, per le «grandi opere di Dio» che nella storia delle
generazioni umane si sono compiute in lei e per mezzo di lei. Non si è operato
in lei e per mezzo di lei ciò che c'è di più grande nella storia dell'uomo
sulla terra: l'evento che Dio stesso si è fatto uomo?
La Chiesa, dunque,
rende grazie per tutte le donne e per ciascuna: per le madri, le sorelle, le
spose; per le donne consacrate a Dio nella verginità; per le donne dedite ai
tanti e tanti esseri umani, che attendono l'amore gratuito di un'altra persona;
per le donne che vegliano sull'essere umano nella famiglia, che è il
fondamentale segno della comunità umana; per le donne che lavorano
professionalmente, donne a volte gravate da una grande responsabilità sociale;
per le donne «perfette» e per le donne «deboli» per tutte: così come sono
uscite dal cuore di Dio in tutta la bellezza e ricchezza della loro
femminilità; così come sono state abbracciate dal suo eterno amore; così come,
insieme con l'uomo, sono pellegrine su questa terra, che è, nel tempo, la
«patria» degli uomini e si trasforma talvolta in una «valle di pianto»; così
come assumono, insieme con l'uomo, una comune responsabilità per le sorti
dell'umanità, secondo le quotidiane necessità e secondo quei destini definitivi
che l'umana famiglia ha in Dio stesso, nel seno dell'ineffabile Trinità.
La Chiesa ringrazia
per tutte le manifestazioni del «genio» femminile apparse nel corso della
storia, in mezzo a tutti i popoli e Nazioni; ringrazia per tutti i carismi che
lo Spirito Santo elargisce alle donne nella storia del Popolo di Dio, per tutte
le vittorie che essa deve alla loro fede, speranza e carità: ringrazia per
tutti i frutti di santità femminile.
In Centrafrica la vita delle donne non è facile. È lei che,
spesso, porta gran parte del peso della vita, della famiglia, del futuro. Anche se non le mancano spazi e possibilità.
Con le ragazze del
nostro Liceo St.Augustin, da qualche anno, l’8 marzo è diventato, oltre a un
momento di festa, uno spazio di riflessione (per loro e per i ragazzi), e di
espressione (danze, sketchs, giochi…), grazie all’aiuto degli insegnanti e, in
particolare, di suor Annita, la vice preside.
E dall’altra parte del mondo, da Cuneo, grazie all'amico Paolo Silvestro e all'associazione SalinZucca, arriva anche una
bella iniziativa: un’azienda florovivaista (Roagna Garden) e il bar Baramò offrono una
primula, il cui ricavato è destinato alle borse di studio per le ragazze “migliori
allieve”, a fine anno.
E l’8 marzo è anche la mamma di Donald: 10 figli, di cui 7
ormai adulti e indipendenti. E lei che si preoccupa di costruire la casa per i
figli rimasti, in modo da dare loro autonomia e futuro. Me lo dice lei, e sono
commosso da tanto amore e tanto coraggio.
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Tavola rotonda table ronde |
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