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sabato 8 dicembre 2018

1° dicembre e dintorni





1° dicembre e dintorni
Il 1° dicembre, in Centrafrica, è la Festa Nazionale per eccellenza. La data ricorda la proclamazione della Repubblica, nel 1958 (l’Indipendenza arriverà due anni più tardi, nel 1960).
La festa è preceduta da un mese di preparazione, in particolare per il “défilé” : la sfilata. Due o tre volte per settimana, tutta la città (e tutte le città) sono bloccate per permettere alle scuole e associazioni varie di fare le prove per questo momento.
Finalmente arriva il giorno della festa. La vigilia è normalmente riservata alla preghiera, alla quale partecipano tutte le autorità. Venerdì 30 novembre (anniversario, tra l’altro, della magnifica visita di Papa Francesco in Centrafrica, nel 2015) ci troviamo in una chiesa strapiena, e preghiamo con fede per il paese, provato duramente dalla guerra.
I vescovi avevano invitato i cristiani e gli uomini e le donne di buona volontà , in tutto il paese, “ad astenersi dalle festività del 1° dicembre”. È una decisione storica, mai presa in 60 anni, proprio per richiamare tutti alla gravità della situazione: più dell’80% del paese è in mano a gruppi ribelli, e nelle ultime settimana ci sono stati numerosi attacchi a civili (ad Alindao, il 15 novembre, sono stati uccise almeno 72 persone, tra cui 2 sacerdoti, e distrutto l’episcopato e bruciato il campo profughi della Cattedrale, che ospitava 26.000 rifugiati).
La decisione dei Vescovi ha incontrato molta condivisione e partecipazione da parte di tantissima gente. Ma il Governo ha preso questa decisione come un affronto e un insulto, e la tensione era piuttosto alta dappertutto.
A Bozoum, come in tante città le festività sono state spostate al venerdì (perché il Prefetto aveva altri impegni…), ma il richiamo dei Vescovi ha aiutato molti a chiedersi cosa fare perché il paese torni alla pace.
Nel frattempo, a Bozoum, accogliamo il nostro superiore provinciale, p.Saverio, che è in visita. Scendo con lui, giovedì, a Bouar, dove venerdì ci ritroviamo con tutti i Padri Carmelitani che lavorano in Centrafrica (8 italiani, 8 centrafricani e 1 camerunese).
Oggi, 8 dicembre, festa dell’Immacolata, a Bouar St.Elie viviamo un momento di grande gioia: un giovane centrafricano, fr.Michael, fa la Professione Solenne. È la promessa e l’impegno a vivere, per tutta la vita, in castità, povertà e obbedienza.
È un bel momento, e preghiamo per la sua fedeltà, e per tutto il lavoro dei Carmelitani in Centrafrica.
 



pastori Peul






fr Michael






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