Domenica 27 luglio il centro della città era inondato dalle
piogge intense della notte. Pochi disastri, ma alcuni quartieri sono rimasti
isolati per qualche ora.
Siamo in piena stagione delle piogge, e mentre il lavoro
agricolo cresce d’intensità, il ritmo di alcune altre attività rallenta un po’.
Le scuole sono chiuse, anche se ci sono ancora alcuni esami
da fare, come quello del BC (Brevet des Collèges, alla fine della Seconda
superiore) e del BAc (la Maturità).
Martedì e mercoledì ho incontrato i funzionari responsabili
dell’Educazione. Grazie a Dio, e all’aiuto di tante persone, in particolare di
Siriri e della Repubblica Ceca, tutte le scuole di Bozoum e della zona hanno
potuto lavorare normalmente, in questo anno scolastico che di normale ha ben
poco. Insieme ai responsabili prepariamo la riapertura dell’anno scolastico,
verso la metà di settembre.
E grazie alla Quaresima di Fraternità della Diocesi di Cuneo
potremo aiutare anche i ragazzi e le ragazze della Scuola Media e del Liceo di
Bozoum, garantendo agli insegnanti un piccolo aiuto.
È una goccia, ma la rinascita del paese passa dalla
formazione e dall’educazione!
La situazione del paese resta fragile. In questi giorni ci
sono stati scontri a circa 300 km da Bozoum, a Batangafo, con almeno una
ventina di morti.
Anche sulle strade si vede questa fragilità. Barriere
illegali, macchine stracariche che continuano a trasportare mucche per venderle
nella capitale, continuando così l’opera di distruzione dell’allevamento del
paese…
Avanti… Con calma, ma avanti!
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