Aeroporto di Bangui: il campo dei rifugiati... sul bordo della pista Aéroport de Bangui: le camp des déplacés, out juste à coté de la piste |
Domenica mattina saluto la mia gente di Bozoum, e dopo la
Messa delle 8.30 parto verso Bangui.
Negli ultimi 150 km incontriamo una dozzina di barriere,
tenute dagli antibalaka. Non mi fermo a nessuna barriera, ma è preoccupante il
fatto che non ci sia nessuna pattuglia dei militari francesi o della MISCA su
questa che è l’unica strada che collega Bangui al Cameroun, e quindi ai
rifornimenti.
All’arrivo al km 12 (l’entrata di Bangui) troviamo i
militari francesi e pochissima gente per la strada: qui il giorno prima i
militari ciadiani (che venivano a Bangui per evacuare gli ultimi musulmani)
hanno sparato sulla gente ed hanno ucciso tra 30 e 40 civili!
Lunedì e martedì ho molte riunioni con ONG e Agenzie delle
Nazioni Unite: era da novembre che non venivo a Bangui.
Martedì mattina passo a salutare i miei confratelli del
Carmel: qui ci sono circa 10.000 rifugiati, che da dicembre trovano qui riparo
e sicurezza. Con l’aiuto di molte ONG le condizioni di vita sono
discrete: grandi tende, docce e servizi igienici. Ma il fatto di essere qui,
come altre 200.000 persone della capitale rifugiate nelle varie parrocchie e
all’aeroporto, significa che la situazione è ancora molto molto tesa.
Martedì pomeriggio prendo l’aereo. Dal finestrino si vede il
campo dei rifugiati dell’aeroporto, dove ci sono almeno 120.000 persone, in
condizioni molto difficili!
Mercoledì arrivo a Genova, e ritrovo con gioia i confratelli
di Sant’Anna e di Arenzano. Giovedì mattina sono a Savona, e verso le 8 arrivo,
a sorpresa, arrivo nella casa di Emanuela, Marta e Alessandra, e saluto
Hyppolite in sango: fa un salto sulla sedia, sorpreso della mia presenza!
Stiamo un po’ insieme, e lo trovo bene: sul piano sanitario sta reagendo molto
bene all’intervento e alle cure (e alle coccole della famiglia e di tante
persone). Hyppolite è un ragazzo di Bozoum, che da febbraio è in Italia per ricevere le cure mediche necessarie.
Ed alle 13.30 arrivo a Cuneo, e qui inizia un’altra storia.
Con Hyppolite a Savona Avec Hyppolite, Alessandra, Marta et Emmanuela à Savona |
Il campo dei rifugiati al Carmel a Bangui Le camp des déplacés au Carmel à Bangui |
P.Federico le père Fréderic |
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