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venerdì 10 gennaio 2014

Se la prima settimana dell’anno è così...






Se la prima settimana dell’anno è così...
Lunedi e Martedì 6 e 7 gennaio 2014
Due giorni abbastanza tranquilli . Scendo in città per salutare gli Imam e controllare i quartieri a nord, dove alcuni Peuls ( in aiuto alla Seleka , diventanti .. anti  antibalaka ) hanno bruciato delle case , perché sospettavano che ci fossero dentro degli Antibalaka ...
I quartieri sono vuoti ... stranamente vuoti. E possiamo vedere almeno una ventina di case bruciate dopo l'attacco di domenica .
Gli scontri tra antibalaka e Seleka dal 6 dicembre  hanno causato almeno un centinaio di morti (certificati con la Croce Rossa ) .
Nella notte un bambino di 2 anni muore qui alla Missione. Malaria?
Mercoledì 8 Gennaio 2014
Devo andare a cercare 300 litri di gasolio per l' antenna del telefono Orange , che una moto ha trasportato da Paoua .
Nel pomeriggio , con questo pretesto , vado fuori città pe incontrare gli antibalaka , che sono più numerosi (almeno 400 , e solo in questo posto ... ) e sempre più nervosi .
Presento il problema dell'apertura delle scuole ( chiuse da un mese ) e fdel cibo per la città ( tutti i mercati settimanali , dove la gente compra i prodotti , sono chiusi ) . Ma il ritornello è sempre lo stesso : Abbiamo bisogno solo che la Seleka ed i musulmani depongano le armi , e che la Seleka parta ...
Dicomo che, una volta ottenuto questo, lasceranno la guerra per  tornare  pacificamente ai loro villaggi ...
Verso le 18.30 iniziano a sparare in città, ma non sappiamo bene cosa stia succedendo... Molti spari, di roba grossa, e urla di gioa (della popolazione musulmana). Veniamo poi a sapere che un generale della Seleka è venuto da Bangui per rinforzare il contingente di Bozoum. Ci sarebbero tra le 6 e le 10 macchine, ed un numero di ribelli conseguente...
No comment!

Giovedì 9 gennaio 2014
Notte senza spari
La mattina scendo all’ospedale e, mentre sono là, un gruppo di una cinquantina di Peuls armati di macete, archi e anche 3 o 4 kalachnikov attraversa il cortile.
Vanno verso l’Ouhgam, il fiume, dove i Seleka arrivati la vigilia, sono partiti un ora prima per sgombrare la strada e cacciare gli antibalaka.
Sentiamo molti spari, malgrado la distanza, e verso mezzogiorno un grande fumo si alza in quella direzione: probabilmente la Seleka ha bruciato uno o più villaggi…
Alle 17,30 arrivano i Seleka, i nuovi. C’è un DGA della Polizia, e altri Seleka (certi centrafricani, altri ciadiani). Noi facciamo una riunione con lui e i suoi uomini e molti dei rifugiati assistono.
Vuole che la gente rientri in città. Noi l’ascoltiamo, poi prendo la parola. Gli dico che le 3.000 persone che sono rifugiate alla missione sono stanche, dopo più di un mese. Pe me, possono anche partire subito MA c’è bisogno di sicurezza. La gente è esposta alle azioni della Seleka e alle loro vendette, hanno paura delle armi distribuite ai mussulmani e ai Peuls…
Un uomo e una donna prendono la parola, ed esprimono le loro preoccupazioni, la loro paura di rientrare, perché sono esposti alla Seleka…
Dopo un buono scambio decidiamo di riunirci domani mattina, poiché loro dovevano partire…
Siamo comunque riusciti a parlare, e ho anche fatto arrabbiare un Seleka, che minacciava la gente con il mitra per tenerli a distanza: gli ho detto di smetterla, perchè in casa mia non gli permetto certi atteggiamenti... mi ha guardato storto per tutta la riunione!
Ma quanti ne resteranno? e se partiranno, gli antibalaka ritorneranno?
E, finalmente... la gente non si fida e non vuole tornare a casa, fichè ci sono i Seleka...

Venerdì, 10 gennaio
7h 30 : Siamo tutti pronti per la riunione ... ma dopo un'ora non è ancora arrivato nessuno , e partiamo . Intorno alle 9:00 arrivano , imam e Seleka , e iniziamo la riunione . Il capo della missione , il "generale" di polizia ( ! ) Adoum Rakis ha parlato dicendo che è venuto per la pace , che è lì per tutti, che il governo è molto preoccupato per  Bozoum,  che la gente dovrebbe andare a casa bla bla bla bla .
La gente parla , e gli chiede che garanzie può dare che le persone non saranno disturbatie e minacciate dalla Seleka dopo la sua partenza ? Gli chiedono anche perché non disarmano i musulmani ed i Peuls che hanno armi da guerra . Il "Generale" dice che già hanno una lista di 2 civili che hanno un kalashnikov (noi  ne abbiamo una con i nomi di almeno 55 persone in ! ) .
Ricordo agli amici musulmani e Peul e alla Seleka che il problema non sono gli antibalaka ma i Seleka : se la Seleka se ne va , gli antibalaka molto probabilmente  deporranno le armi e torneranno  ai loro villaggi .
Noi insistiamo sugli abusi , e, infine, quelli della Seleka partono a prendere Ngaina Jerome , un catechista arrestato da loro mercoledì, accusato di essere un antibalaka , torturato e pronto per essere ucciso ... Lo rilasciano come segno di umanità ... ( e prutroppo  sembra che i ribelli della  Seleka si siano presentati nei villaggi con le insegne della Forza Multinazionale Africana, la FOMAC , e così hanno confuso le persone ... ) .
Dopo la lunga riunione arriva la notizia delle dimissioni del presidente Michel Djotodjia e del primo ministro. Le persone sono prudenti , ma c'è comunque un po 'di gioia ...
Vado alle 15h con la Croce Rossa a dare un’occhiata nei i villaggi all’uscita di Bozoum sulle  strade per Bocaranga e per  Paoua , dove hanno combattuto ieri. Battaglia che, fortunatamente , non ha causato molti morti , ma la Seleka si  vendicati bruciando 440 case ( su 520 ) nei villaggi di Pont Ouham, Doussa, Camp 5 e Boyele ... Che tristezza vedere le case bruciate , distrutto il raccolto ...
Una cosa singolare : a Boyele il catechista ha chiuso la sua casa con un lucchetto e un rosario ... : i Seleka non hanno osato bruciare o forzare le porte ...
Domani , se tutto va bene andrò  a controllare i villaggi bruciati dalla Seleka sull'asse Bangui .







2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sbaglio o c'è un'aria nuova? Speriamo padre Aurelio!
Un abbraccio.

Anonimo ha detto...

Padre Aurelio la ricordo nelle preghiere, insieme alla sua comunità.
Fernando