disegno di uno dei bambini del Centro Orfani: la Chiesa di Bozoum con il suo campanile |
Sono ormai passate settimane dal colpo di stato… ma siamo ancora nel caos!
Sabato scorso un Consiglio di Transizione (che dovrebbe
rappresentare tutto il paese) ha scelto per acclamazione l’unico candidato alla
Presidenza, che era il Presidente auto proclamato….
Nel frattempo continuano i saccheggi e le uccisioni. Sabato
e domenica scorsa in particolare, i ribelli sono entrati in alcuni quartieri
ufficialmente per disarmare la popolazione, ma in realtà rubavano tutto quello
che aveva un po’ di valore. C’è stata qualche reazione, ed i ribelli hanno
sparato. Bilancio: una ventina di morti durante il week-end. Tra questi anche
dei bambini, che erano in una chiesa che è stata r colpita da dei colpi di
mortaio…
E questo anche nel
resto del paese. I padri cappuccini hanno dovuto abbandonare la Missione di
Gofo, e tutte le altre città, chi più e chi meno, subisce danni e paura a causa
di questi ribelli. Non si capisce cosa vogliono fare. Stanno radendo al suolo
tutto: amministrazione, economia, politica…
Purtroppo i politici (anche qui!!!!!!) brillano per
incapacità e opportunismo…
L’unica voce che si è alzata con forza e coraggio è quella
dell’Arcivescovo di Bangui. Nell’omelia di domenica scorsa, e nell’intervista a
Radio Vaticana (che potete leggere qui http://it.radiovaticana.va/news/2013/04/20/caos_in_centrafrica._l%E2%80%99arcivescovo_di_bangui:_la_popolazione_/it1-684688)
non ha avuto paura di dire quello che succede, e che lui vede ogni giorno
visitando la sua gente.
Dice: “Martedì scorso,
l’intero quartiere si è svuotato: c’era una paura terribile, come se volessero
incendiare tutto. Io stesso ho accompagnato a piedi alcuni bambini per fargli
attraversare la strada: tutti i bambini avevano paura… Psicosi, scene
d’angoscia... Io mi chiedo come sia possibile accettare di traumatizzare
proprio i bambini, i più piccoli, che rappresentano l’oggi e il domani di un
Paese? Semplicemente vedendo le armi, sentendo i colpi o i veicoli che
viaggiano ad alta velocità, tutti i bambini hanno paura! Non c’è fiducia, ma
allora con chi è possibile lavorare? Queste sono domande che i nuovi
responsabili dovranno porsi. E’ il momento di creare un clima di fiducia. E’ il
momento di rassicurare le persone: questo noi ci aspettiamo dai responsabili
politici. Attualmente abbiamo l’impressione che i ribelli di “Seleka”, che
detengono tutto il potere, possono fare ciò che vogliono. E’ giunto il momento
che si possano ora regolamentare, accasermare, confinare e disarmare affinché
la popolazione possa occuparsi delle proprie cose. “
Cerchiamo di andare comunque avanti. Il cantiere per la
costruzione del Centro per accogliere gli alunni del nostro liceo che vengono
da lontano è sempre attivo (vedi le foto in basso).
Mercoledì sono andato a Bouar, a 250 km da qui, per vedere i
confratelli e le comunità che ci sono laggiù. È stata l’occasione anche per
incontrare i membri della commissione Giustizia e Pace, con i quali abbiamo
fatto un bilancio della situazione, e cercato di pensare a cosa fare. Sia nell’immediato
(con la denuncia di ogni tipo di violenza e sopruso) e nel futuro, per aiutare
la gente, i cristiani e soprattutto i giovani e costruire un futuro ed a porre
le basi per un rinnovamento profondo delle mentalità…
Oggi domenica, per celebrare la prima Messa alle 6h 30 sono
partito a piedi verso la cappella di St.Jean. Abbiamo una sola macchina, perché
le altre le abbiamo nascoste per paura che i ribelli le rubino…
In pomeriggio ci siamo visti con il comitato parrocchiale
Caritas e Giustizia e pace, per fare un primo bilancio della situazione, e per
vedere di fare qualcosa perché almeno le scuole statali possano riaprire…
E andiamo avanti, piano, con un po’ di paura, ma tanta
fiducia… Sia perché Gesù ha detto oggi nel Vangelo che non ci lascia cadere
nelle mani di chi vuol farci del male, ma anche per le preghiere e la simpatia
di tantissima gente. Grazie!
Un altro disegno dei bambini, fatto in questi giorni di guerra e di tensione... e si vede! |
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