Esperienza di quelle che ogni occidentale,immerso nella tecnologia ogni giorno, dovrebbe fare. Altro chè " L' isola dei famosi" dove le condizioni di sopravvivenza sono rese falsamente difficili. Qui è tutto vero.
In questa cittadina della Repubblica Centrafricana di nome Bozoum, i sedicimila abitanti sopravvivono senza televisore. Giuro, li ho visti io! E sapete perchè non la guardano? Perchè non hanno la luce elettrica. A dire il vero, non hanno nemmeno l'acqua corrente, eppure sono puliti, si fanno una doccia ogni giorno, suppongo utilizzando il vicino fiume.
E' stata suor Sira, la suora del dispensario, a convincerli a curare la propria igiene per mantenere bassa l'incidenza di malattie; al di fuori del suo ambulatorio ha affisso un manifesto eloquente e molto didattico con immagini di abluzioni e controlli delle parti intime e dei capelli che spiega meglio di ogni campagna dell'ONU a favore della salute,come evitare contagi indesiderati. E gli abitanti seguono le sue direttive, perchè lei si è guadagnata credibilità sul campo, con diciotto anni di assistenza basata sull'ascolto, sulla somministrazione di antibiotici, antiparassitari,medicazione di ferite. All' ospedale locale, lascia i parti, la chirurgia e le vaccinazioni.
Nel suo dispensario è stato inserito un ambulatorio dentistico dove io e Concy abbiamo svolto la nostra comune attività odntoiatrica.Per gente che non ha mai visto un dentista ( in tutto il paese ce ne sono 5 per quattro milioni di abitanti), trovare un riunito, un radiologico e un'autoclave nuovi di zecca, è una fortuna sfacciata, ma non tutti se ne sono resi conto, infatti l'affluenza è stata inferiore rispetto alle loro necessità. Non credo di essere lontano dalla realtà affermando che tutta la popolazione sopra i 15 anni è affetta da problematiche orali, ma ne abbiamo visitati e curati un pò più di cento, forse i più coraggiosi o più urgenti.
Occorre fare opera di informazione sulla profilassi delle malattie e sulla necessità di mantenere un'adeguata igiene orale. Naturalmente abbiamo affrontato estrazioni che in Italia non se ne fanno più, perchè arrivavano a noicon denti talmente distrutti da richiedere un intervento. Non avendo mai visto un dentista, sono abituati a sopportare dolori molto forti e quando diventa insopportabile, si rivolgono allo sciamano che fa macerare l'area dell'ascesso con erbe. Sono molto indietro e occorrerà lavorare molto per produrre un cambiamento. Ma noi ci saremo.
Bel paese, verdissimo e ricco di corsi d'acqua, purtroppo la viabilità è difficoltosa a causa di strade dissestate e di controllo frequenti.
Gli stop non sono solo provocati dalla polizia o dagli esattori(legali) del pedaggio, ma anche da qualche sconsiderato che mette un albero in mezzo alla strada ed esige una tangente; è quindi necessario avere una guida locale o un autista che sappia come affrontare l' incombenza. Il paese è ancora molto arretrato rispetto ai paesi africani limitrofi e la mancanza di uno sbocco al mare, limita fortemente le sue potenzialità commerciali. Difficile farlo entrare nei circuiti vacanzieri internazionali, anche perchè essendo ancora in parte incontaminato e selvaggio, è molto diffusa la malaria e i serpenti anche velenosi rappresentano ancora un problema difficile da circoscrivere.
La natura lo ha dotato di giacimenti di oro e diamanti e ci vorrebbe un presidente oculato che ne alimenti la commercializzazione, assieme all'ottimo cotone; ma sappiamo che i presidenti africani sono spesso dittatori e tirano l'acqua verso...... i loro conti all'estero.
La missione dove abbiamo svolto la nostra esperienza, offre alla popolazione servizi utili ad un deciso miglioramento delle loro condizioni: ha infatti una falegnameria, una officina per motori ove impiega mano d'opera locale, e una scuola molto frequentata; c'è inoltre un ufficio parrocchiale ove il sacerdote ascolta le istanze e le richieste dei bisognosi.
La sede è dotata di foresteria e accoglie coloro che ne fanno richiesta, religiosi e non. Punto forte è il servizio cucina sopratutto quando ad occuparsene è il " deux ex machina", alias Padre Aurelio, un uomo per tutte le stagioni, capace di curare l'amministrazionew, la gestione della missione, le problematiche tecniche e in primis le anime. E' un punto di riferimento per la popolazione e un personaggio insostituibile, capace di inchiodare i fedeli per tre ore e tre quarti, la vigilia di pasqua, con una messa che i partecipanti, con canti e balli sono riusciti a trasformarla in una cerimonia indimenticabile per noi occidentali, proseguita con feste fino a notte fonda.
E' un popolo che contiene nel proprio dna il senso del ritmo e della musicalità e non perde occasione per lasciarsi andare a danze collettive anche durante le cerimonie, coinvolgendo persone come noi, abituate a funzioni più compassate.
La popolazione, di indole mite e socializzante, vive in maniera molto semplice, in case , a dir poco ,spartane. Si occupano di agricoltura e utilizzo dei prodotti della terra e del vicino fiume, artigianato e commercio ( in qualche chiosco è anche possibile trovare del buon vino francese). Hanno un culto per l'abbigliamento e per i capelli che curano in maniera quasi maniacale.
Ho visto donne bellissime che meriterebbero una passerella e anziani in difficoltà, ma non manca un forte senso della dignità, della socialità e della famiglia. I bambini, sereni e sempre pronti al sorriso, sono il segnale più tangibile della coesione sociale e dell'affetto che si coltiva all'interno della famiglia. Non vi sono bambini abbandonati, ma solo orfani per malattia.
Ho l'abitudine, in questi paesi, di salutare coloro che incontro per strada, e al mio "bonjour", sentirmi rispondere sorridendo " merci", lasciando trapelare una gentilezza d'animo che noi stiamo dimenticando.
Un viaggio che non sarà solo un ricordo.
Maurizio Pianella.
P.Aurelio, missionario carmelitano italiano (di Cuneo), che scrive questo blog, è in Centrafrica dal 1992. Dopo 11 anni a Bouar, è stato parroco per 17 anni a Bozoum, dove la Missione segue 40 villaggi e 20 scuole (dall’asilo al Liceo), un Centro per 200 orfani, un dispensario, e molte altre attività di sviluppo (pozzi, agricoltura, ecc). Da novembre 2020 è a Baoro. Il 23 febbraio 2024 è stato nominato vescovo coadiutore di Bangassou, una diocesi di 135.000 km2, nel Sud Est del Centrafrica.
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