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giovedì 28 marzo 2019

Vita e morte



Le clarisse accompagnano p.Toussaint con il canto
les Clarisses accompagnent avec le chant le p.Toussaint


Vita e morte
La settimana scorsa un confratello cappuccino, p.Toussaint Zoumalde, è stato ucciso in Camerun, a Ngaoundere, molto probabilmente durante una  rapina. Lo conoscevo bene: anni fa era in seminario a Bouar, dove ho lavorato per 11 anni. È una morte improvvisa: da un lato ci ricorda la nostra fragilità, dall’altro la fragilità della sicurezza nei nostri paesi.
Venerdì 23 marzo celebriamo il suo funerale, nella cattedrale di Bouar, dove era stato ordinato nel 2002. La chiesa è piena (p.Toussaint era originario di Bouar, ed ha lavorato molti anni per la Radio Siriri), e siamo una sessantina di sacerdoti, insieme al vescovo, riuniti per pregare per il nostro confratello.
Proprio ieri, mercoledì 27 marzo, papa Francesco ha presentato una suora (missionaria in Africa da 60 anni!), e ha detto: “intendo esprimere la mia riconoscenza a te e a tutti i missionari e le missionarie, sacerdoti, religiosi e laici, che spargono i semi del Regno di Dio in ogni parte del mondo. Il vostro lavoro è grande. Voi “bruciate” la vita seminando la parola di Dio con la vostra testimonianza… E in questo mondo voi non fate notizia, non siete notizia nei giornali”.
Tornando a Bozoum, in pomeriggio si scatena un piccolo tornado: vento fortissimo, polvere, e poi, finalmente, la pioggia. È impressionante vedere la natura scatenarsi!
Grazie a Dio non ci sono stati troppi disastri: qualche lamiera volata, qualche tetto in paglia distrutto, ma nessuna vittima.
Lunedì sono sceso a Bangui, per rientrare poi mercoledì a Bozoum, dove trovo una bella sorpresa: il Ministro delle Miniere ha sospeso tutte le attività di estrazione dell’oro a Bozoum! E da tre giorni i cantieri sono fermi! È una prima, piccola vittoria, e speriamo che effettivamente le ditte cinesi siano obbligate a rispettare le regole, e a sistemare i danni che hanno fatto.
Vedremo, e controlleremo!





Il decreto del Ministero che blocca le attività inerarie delle ditte cinesi
Le décret du Ministère qui bloque les activités minières des entreprises chinoises


piccolo tornado in arrivo
petite tornade




il nostro Liceo, visto da uno degli alunni
notre Lycée, vu par un de nos élèves



giovedì 21 marzo 2019

Sperare o disperare?







Sperare o disperare?
Il Centrafrica continua il suo cammino. Ma verso dove?
Ci sono momenti in cui me lo chiedo.
Da una parte, c’è la volontà di vedere il positivo, i piccoli passi che permettono a tanti di uscire dalla crisi, di costruire qualcosa: i genitori che si sacrificano per mandare a scuola i figli, le famiglie che si dedicano agli altri, i giovani che cercano di crescere, al di là di tutto; il sorriso dei bambini, i canti e le danze degli adulti, che riempiono spesso le notti; le donne e gli uomini che coltivano i campi e lavorano con dignità…
Sabato 16 sono andato a Bocaranga per una riunione su un progetto della Caritas (ricostruzione di case, riparazione di strade, comunità di risparmio e credito…). In pomeriggio sono passato a salutare gli alunni catechisti, che con le loro famiglie frequentano la scuola per imparare a guidare le comunità cristiane. Sono qui da dicembre, ed i corsi (Parola di Dio, catechesi, teologia, sacramenti, morale, famiglia, ma anche cucito e falegnameria)  continueranno fino a maggio.
Al ritorno mi fermo nel villaggio di Tolle. Nella chiesetta, appena restaurata, c’è una statua di Gesù Bambino di Praga, che è il patrono della comunità.
Lungo la strada vedo alcuni Peuls, tribù nomade di allevatori. Stanno lentamente tornando, aiutati, purtroppo, dai ribelli del movimento 3R, uno dei movimenti che stanno discutendo con il governo.
Purtroppo il dialogo di Khartoum, il mese scorso, non sembra concretizzarsi. Lo Stato ha fatto un nuovo governo, ma il fatto di mantenere la maggior parte dei vecchi ministri ha scatenato le ire dei vari movimenti ribelli: da un paio di settimane la strada, l’unica, che permette l’arrivo delle merci in Centrafrica, è bloccata a Zoukoumbo dai ribelli…
E lo Stato, invece di prendere a cuore il bene comune, si dedica piuttosto al tornaconto di quanti sono al potere.
Da un paio di mesi, proprio intorno a Bozoum, un’impresa cinese ha aperto almeno 17 cantieri per la ricerca dell’oro: deviano il corso del fiume Ouham, e con ruspe e scavatrici setacciano il fondo. È impressionante vedere  il disastro creato: montagne di ghiaia, buche piene d’acqua, il corso del fiume rovinato, l’acqua inquinata (e probabilmente usano il mercurio per facilitare il ritrovamento dell’oro).
Solo tra macchinari e carburante, ho calcolato una spesa giornaliera di almeno 30.000 euro. E quanto devono guadagnare per spendere così tanto?
Le autorità fanno finta di non sapere niente, e l’oro parte verso il Camerun, ogni settimana. E alla frontiera (stranamente) nessun controllo! E nelle casse dello Stato non entra niente!
Sperare o disperare?




Peuls a Ngoutere

Tolle


cantieri dell'oro a Bozoum
les chaniters pour l'or à Bozoum






giovedì 14 marzo 2019

8 Marzo 2019





 

8 Marzo 2019
Come un po’ in tutto il mondo, anche in Centrafrica, per l’8 marzo, si sono moltiplicate le iniziative  per mettere in evidenza la figura della donna.
Giovanni Paolo II scriveva: La Chiesa desidera ringraziare la Santissima Trinità per il «mistero della donna», e, per ogni donna - per ciò che costituisce l'eterna misura della sua dignità femminile, per le «grandi opere di Dio» che nella storia delle generazioni umane si sono compiute in lei e per mezzo di lei. Non si è operato in lei e per mezzo di lei ciò che c'è di più grande nella storia dell'uomo sulla terra: l'evento che Dio stesso si è fatto uomo?
La Chiesa, dunque, rende grazie per tutte le donne e per ciascuna: per le madri, le sorelle, le spose; per le donne consacrate a Dio nella verginità; per le donne dedite ai tanti e tanti esseri umani, che attendono l'amore gratuito di un'altra persona; per le donne che vegliano sull'essere umano nella famiglia, che è il fondamentale segno della comunità umana; per le donne che lavorano professionalmente, donne a volte gravate da una grande responsabilità sociale; per le donne «perfette» e per le donne «deboli» per tutte: così come sono uscite dal cuore di Dio in tutta la bellezza e ricchezza della loro femminilità; così come sono state abbracciate dal suo eterno amore; così come, insieme con l'uomo, sono pellegrine su questa terra, che è, nel tempo, la «patria» degli uomini e si trasforma talvolta in una «valle di pianto»; così come assumono, insieme con l'uomo, una comune responsabilità per le sorti dell'umanità, secondo le quotidiane necessità e secondo quei destini definitivi che l'umana famiglia ha in Dio stesso, nel seno dell'ineffabile Trinità.
La Chiesa ringrazia per tutte le manifestazioni del «genio» femminile apparse nel corso della storia, in mezzo a tutti i popoli e Nazioni; ringrazia per tutti i carismi che lo Spirito Santo elargisce alle donne nella storia del Popolo di Dio, per tutte le vittorie che essa deve alla loro fede, speranza e carità: ringrazia per tutti i frutti di santità femminile.
In Centrafrica la vita delle donne non è facile. È lei che, spesso, porta gran parte del peso della vita, della famiglia, del futuro.  Anche se non le mancano spazi e possibilità.
 Con le ragazze del nostro Liceo St.Augustin, da qualche anno, l’8 marzo è diventato, oltre a un momento di festa, uno spazio di riflessione (per loro e per i ragazzi), e di espressione (danze, sketchs, giochi…), grazie all’aiuto degli insegnanti e, in particolare, di suor Annita, la vice preside.
E dall’altra parte del mondo, da Cuneo, grazie all'amico Paolo Silvestro e all'associazione SalinZucca, arriva anche una bella iniziativa: un’azienda florovivaista (Roagna Garden) e il bar Baramò offrono una primula, il cui ricavato è destinato alle borse di studio per le ragazze “migliori allieve”, a fine anno.
E l’8 marzo è anche la mamma di Donald: 10 figli, di cui 7 ormai adulti e indipendenti. E lei che si preoccupa di costruire la casa per i figli rimasti, in modo da dare loro autonomia e futuro. Me lo dice lei, e sono commosso da tanto amore e tanto coraggio.





Tavola rotonda
table ronde














giovedì 7 marzo 2019

ceneri e Ceneri

 





ceneri e Ceneri
Tra fine gennaio e inizio febbraio 2019 i movimenti ribelli (14!), il governo centrafricano e la comunità internazionale si erano riuniti a Khartoum, in Sudan, per trovare un (ennesimo) accordo. In questi ultimi  5 anni gli Accordi (firmati solennemente, e solennemente ripudiati) sono stati almeno 8, e anche quest’ultimo rischia di fare la stessa fine.
Gli Accordi di Khartoum presentano una buona analisi della situazione, e dei problemi che hanno portato il Centrafrica al disastro: corruzione, centralizzazione, cattiva gestione e cattiva condivisione del potere… Ma l’applicazione di questo, e di molti punti (piuttosto confusi) è diventato da subito un problema. Gli Accordi prevedono un governo che includa anche i rappresentanti dei gruppi armati (perché????), e domenica è stato annunciato il nuovo governo. Ventuno dei trentasei ministri sono stati riconfermati (alla faccia della novità!), e i movimenti ribelli sono rappresentati, ma non abbastanza (secondo questi ultimi).
Già domenica alcuni gruppi si sono dissociati, e altri l’hanno fatto in seguito, esigendo dal Governo più posti e una nuova lista dei Ministri. E alcuni gruppi ne hanno approfittato per riprendere terreno (come al Nord, a Bocaranga, Ndim, Koui e Ngaundaye, dove ci sono stati anche dei morti, e il blocco dell’accesso agli organismi umanitari). Altrove, a Baboua, verso la frontiera con il Camerun, il gruppo ribelle FDPC (Front Démocratique du Peuple Centrafricain) ha bloccato la strada, e sequestrato alcuni viaggiatori (tra cui Fabrice, un alunno del nostro Liceo St Augustin, che frequenta l’Università a Bertoua in Camerun). Sono stati portati nella savana, derubati, e solo dopo 3 giorni, e grazie ad un intervento dei caschi blu della Minusca, sono stati liberati… Ecco il suo racconto:
"Per guadagnare un po’ di tempo, siamo partiti da Bouar domenica pomeriggio, per raggiungere la frontiera in serata. Peccato che, arrivati al villaggio di Zoukoumbo, il nostro pulmino è stato fermato da uomini armati del FDPC, che manifestavano contro il nuovo governo appena formato.
Dopo averci minacciato, i ribelli ci hanno spogliato di ogni oggetto di valore e dei soldi (circa 15 mila euro).
Eravamo in 25, e siamo rimasti loro prigionieri per 2 giorni e 2 notti, in condizioni molto brutte.
Non sono stati molto brutali (a parte un commerciante che si lamentava dei soldi rubati, che è stato messo a parte e non l’abbiamo più rivisto!).
Siamo stati finalmente liberati il martedì mattina, con la mediazione fatta dalla MINUSCA e dalle autorità”.

Vedremo nei prossimi giorni come andrà!
Qui, come in tutto il mondo cattolico, mercoledì abbiamo iniziato il cammino della Quaresima, un periodo di 40 giorni di preparazione alla Pasqua. Un tempo nato per la preparazione dei candidati al Battesimo (i catecumeni), che a Pasqua ricevevano il Sacramento. Qui siamo benedetti e fortunati, perché ogni anno, a Pasqua, abbiamo la grazia di celebrare i Battesimi di ragazzi, ragazze, giovani e adulti.
Un tempo di impegno, che nasce dalla certezza e dalla gioia di saperci amati da Dio in modo unico e infinito.
Mercoledì siamo saliti su una collina (chiamata con un po’ di presunzione “Monte Binon”), dove abbiamo celebrato l’Eucarestia e imposto le ceneri (segno e simbolo della conversione).Molti si sono fermati sul monte per tutta la giornata, in preghiera e meditazione.
Ed oggi, giovedì, riprendiamo la scuola, con la “Settimana Culturale”: un paio di giorni di manifestazioni culturali per i nostri alunni del Liceo St Augustin, con gare, sketch, canti e danze.
E auguri a tutte le donne!


Lavori sul tetto della Chiesa di Bozoum
POse des toles sur l'église de Bozoum

La vecchia scuola di Dayanga
la vieille école de Dayanga


Cappella e nuova scuola (in costruzione) a Dayanga
La chapelle et la nouvelle école (en construction) à Dayanga



Salita al Monte Binon
Montée au Mont Binon

 


Attività culturali al St Augustin
Journées culturelles à St Augustin