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domenica 15 maggio 2011

Macchina moto e a piedi: una messa a Kayanga

Ieri, sabato 14 maggio, sono partito a celebrare la Messa in un villaggio sperduto: Kayanga. Un bel villaggio sulla riva di un fiume, l'Ouham.
Una volta qui c'era un ponte di liane, e addirittura una piccola centrale idroelettrica che alementava un oleificio a Bohina... Sembra fantascienza, ma a volte qui la fantascienza è successa 50 anni fa... e adesso si fa fatica a credere che una volta c'era qualcosa di simile (anche perchè attualmente, esiste un solo oleificio, e si trova nella capitale...).

Partenza in macchina verso le 6 e 30, con p.Marco, che risiede normalmente a Bangui. Prendiamo la strada per Bocaranga, e a Bogali, a 44 km da Bozoum, prendiamo una deviazione che ci porta a Bokpaya, dove ho celebrato l'Eucaristia di Pasqua... il 1° maggio. Proseguiamo ancora per 4 kilomentri, e poi un ponte rotto ci obbliga a lasciare la macchina. 2 motciclette ci portano così a Kayanga, dove siamo accolti come l'evento dell'anno!
Purtroppo non veniamo spesso, anche perchè la strada è veramente un problema.
Qui incontriamo la gente: molti bambini (abbiamo aperto quest'anno una scuola, dove ci sono 33 alunni), giovani e adulti, e qualche anziano.
Il villaggio è molto bello, pulito e ben sistemato. Si trova sulla riva del fiume Ouham.
Dopo aver celebrato le confessioni, iniziamo la Messa in una piccola cappella, ma che l'intensita della preghiera, il ritmo dei canti, le danze e il battere delle mani trasformano nella più bella cattedrale di questo mondo!
Dopo la Messa, mentre p.Marco si intrattiene con alcuni bambini del catechismo (regalando biscotti a chi dà la risposta esatta...) scendo al fiume a dare un'occhiata.
Al ritorno al villaggio, la gente mi aspetta per esporre i problemi più grossi: le porte della scuola, e soprattutto la riparazione della strada.
Mi impegno a portare il necessario per fare 3 ponti, e loro si impegnano per la mano d'opera.
Data l'occasione, ci invitano a mangiare un boccone: manioca con carne in umido, carne grigliata e pesce. Buono!
Verso le13h 30 partiamo a piedi per raggiungere la macchina. Lascio il mio posto sulla moto ad una donna che ha una gamba rovinata e ha bisogno di essere curata (e anche perchè... preferisco andare a piedi...).
Dopo 3 quarti d'ora siamo alla macchina, e da qui partiamo per il ritorno a Bozoum.
Ciao Kayanga!






mercoledì 11 maggio 2011

impressioni di un dentista viaggiatore... a Bozoum

Esperienza di quelle che ogni occidentale,immerso nella tecnologia ogni giorno, dovrebbe fare. Altro chè " L' isola dei famosi" dove le condizioni di sopravvivenza sono rese falsamente difficili. Qui è tutto vero.
In questa cittadina della Repubblica Centrafricana di nome Bozoum, i sedicimila abitanti sopravvivono senza televisore. Giuro, li ho visti io! E sapete perchè non la guardano? Perchè non hanno la luce elettrica. A dire il vero, non hanno nemmeno l'acqua corrente, eppure sono puliti, si fanno una doccia ogni giorno, suppongo utilizzando il vicino fiume.
E' stata suor Sira, la suora del dispensario, a convincerli a curare la propria igiene per mantenere bassa l'incidenza di malattie; al di fuori del suo ambulatorio ha affisso un manifesto eloquente e molto didattico con immagini di abluzioni e controlli delle parti intime e dei capelli che spiega meglio di ogni campagna dell'ONU a favore della salute,come evitare contagi indesiderati. E gli abitanti seguono le sue direttive, perchè lei si è guadagnata credibilità sul campo, con diciotto anni di assistenza basata sull'ascolto, sulla somministrazione di antibiotici, antiparassitari,medicazione di ferite. All' ospedale locale, lascia i parti, la chirurgia e le vaccinazioni.
Nel suo dispensario è stato inserito un ambulatorio dentistico dove io e Concy abbiamo svolto la nostra comune attività odntoiatrica.Per gente che non ha mai visto un dentista ( in tutto il paese ce ne sono 5 per quattro milioni di abitanti), trovare un riunito, un radiologico e un'autoclave nuovi di zecca, è una fortuna sfacciata, ma non tutti se ne sono resi conto, infatti l'affluenza è stata inferiore rispetto alle loro necessità. Non credo di essere lontano dalla realtà affermando che tutta la popolazione sopra i 15 anni è affetta da problematiche orali, ma ne abbiamo visitati e curati un pò più di cento, forse i più coraggiosi o più urgenti.
Occorre fare opera di informazione sulla profilassi delle malattie e sulla necessità di mantenere un'adeguata igiene orale. Naturalmente abbiamo affrontato estrazioni che in Italia non se ne fanno più, perchè arrivavano a noicon denti talmente distrutti da richiedere un intervento. Non avendo mai visto un dentista, sono abituati a sopportare dolori molto forti e quando diventa insopportabile, si rivolgono allo sciamano che fa macerare l'area dell'ascesso con erbe. Sono molto indietro e occorrerà lavorare molto per produrre un cambiamento. Ma noi ci saremo.
Bel paese, verdissimo e ricco di corsi d'acqua, purtroppo la viabilità è difficoltosa a causa di strade dissestate e di controllo frequenti.
Gli stop non sono solo provocati dalla polizia o dagli esattori(legali) del pedaggio, ma anche da qualche sconsiderato che mette un albero in mezzo alla strada ed esige una tangente; è quindi necessario avere una guida locale o un autista che sappia come affrontare l' incombenza. Il paese è ancora molto arretrato rispetto ai paesi africani limitrofi e la mancanza di uno sbocco al mare, limita fortemente le sue potenzialità commerciali. Difficile farlo entrare nei circuiti vacanzieri internazionali, anche perchè essendo ancora in parte incontaminato e selvaggio, è molto diffusa la malaria e i serpenti anche velenosi rappresentano ancora un problema difficile da circoscrivere.
La natura lo ha dotato di giacimenti di oro e diamanti e ci vorrebbe un presidente oculato che ne alimenti la commercializzazione, assieme all'ottimo cotone; ma sappiamo che i presidenti africani sono spesso dittatori e tirano l'acqua verso...... i loro conti all'estero.
La missione dove abbiamo svolto la nostra esperienza, offre alla popolazione servizi utili ad un deciso miglioramento delle loro condizioni: ha infatti una falegnameria, una officina per motori ove impiega mano d'opera locale, e una scuola molto frequentata; c'è inoltre un ufficio parrocchiale ove il sacerdote ascolta le istanze e le richieste dei bisognosi.
La sede è dotata di foresteria e accoglie coloro che ne fanno richiesta, religiosi e non. Punto forte è il servizio cucina sopratutto quando ad occuparsene è il " deux ex machina", alias Padre Aurelio, un uomo per tutte le stagioni, capace di curare l'amministrazionew, la gestione della missione, le problematiche tecniche e in primis le anime. E' un punto di riferimento per la popolazione e un personaggio insostituibile, capace di inchiodare i fedeli per tre ore e tre quarti, la vigilia di pasqua, con una messa che i partecipanti, con canti e balli sono riusciti a trasformarla in una cerimonia indimenticabile per noi occidentali, proseguita con feste fino a notte fonda.
E' un popolo che contiene nel proprio dna il senso del ritmo e della musicalità e non perde occasione per lasciarsi andare a danze collettive anche durante le cerimonie, coinvolgendo persone come noi, abituate a funzioni più compassate.
La popolazione, di indole mite e socializzante, vive in maniera molto semplice, in case , a dir poco ,spartane. Si occupano di agricoltura e utilizzo dei prodotti della terra e del vicino fiume, artigianato e commercio ( in qualche chiosco è anche possibile trovare del buon vino francese). Hanno un culto per l'abbigliamento e per i capelli che curano in maniera quasi maniacale.



Ho visto donne bellissime che meriterebbero una passerella e anziani in difficoltà, ma non manca un forte senso della dignità, della socialità e della famiglia. I bambini, sereni e sempre pronti al sorriso, sono il segnale più tangibile della coesione sociale e dell'affetto che si coltiva all'interno della famiglia. Non vi sono bambini abbandonati, ma solo orfani per malattia.
Ho l'abitudine, in questi paesi, di salutare coloro che incontro per strada, e al mio "bonjour", sentirmi rispondere sorridendo " merci", lasciando trapelare una gentilezza d'animo che noi stiamo dimenticando.
Un viaggio che non sarà solo un ricordo.
Maurizio Pianella.