Visualizzazioni totali

sabato 21 giugno 2025

Vescovi, pellegrini di speranza

 

Strade!
Routes!

 

Vescovi, pellegrini di speranza

Ogni anno i vescovi del Centrafrica si riuniscono due volte in Assemblea generale, in gennaio e in giugno. A gennaio, la riunione è a Bangui, mentre in giugno è in una delle diocesi del paese, a turno.

Quest'anno la settimana di riunione si svolge a Alindao, la diocesi vicina a Bangassou.

Siamo a poco più di 220 km da Bangassou, ma le strade sono le peggiori della diocesi. In teoria è una delle strade più importanti del paese, che collega la capitale, Bangui, al Sud Sudan, attraversando tutto l'Est del paese.

In teoria. Perché la strada è talmente disastrata, che ci vogliono settimane per andare da Bangui a Bangassou, E sono solo 750 km!

Conoscendo la situazione, parto venerdì pomeriggio per Gambo, una parrocchia a 75 km da Bangassou. Qui passo la notte, e sabato mattina partiamo verso le 7.

I primi chilometri ci fanno capire che il viaggio sarà duro. A una dozzina di chilometri troviamo 2 camion fermi, bloccati nel fango. Ma riescono ad uscirne et proseguiamo, impantanandoci a nostra volta. Pala, cricco, ecc e dopo una mezz'oretta ripartiamo.

Più avanti troviamo altri 5 camion bloccati nel fango. Riusciamo, con molta fatica, a passare, ma rimaniamo bloccati in una buca enorme, più profonda dell'auto! Riusciamo comunque ad uscirne, e continuiamo, attraversando i villaggi di Pombolo, Kembe, Dimbi e Kongbo. Attraversiamo il ponte sulle magnifiche cascate del fiume Kotto, a qualche centinaio di metri da un gruppo di ribelli armati, che salutiamo gentilmente a debita distanza!

Arriviamo alle 17.30 ad Alindao: 10 ore per 145 km!

Sono il primo ad arrivare. Gli altri vescovi sono partiti sabato da Bangui. Dopo aver passato la notte a Bambari, arrivano domenica pomeriggio.

Siamo 10 vescovi, e c'è molta fraternità e buon umore, nonostante i tanti problemi del paese. Preghiamo insieme, ci riuniamo con un ritmo sostenuto, e condividiamo gioie, speranze e dolori del paese, ancora scosso da guerra e violenze. Proprio dabanti alla Cattedrale di Alindao, ci sono ancora 3 o 4.000 rifugiati, che si sono spostati qui nel 2017!

Il tema della riunione è: Pellegrini di Speranza per il nostro popolo in questi tempi difficili!

I lavori ci terranno occupati per tutta la settimana, fino alla celebrazione di domenica 22 giugno, nella Cattedrale di Alindao.

 

 


Piccoli muratori!
Les petits maçons



La cascate del fiume Kotto
Les chutes de la Kotto




Alindao





La scuola di Lanome
L?école de Lanomé


 


lunedì 9 giugno 2025

Cresime e guerra

 

Preparazione dell'olio di palma
Préparation de l'huile de palme

Cresime e guerra

Questa è stata una settimana abbastanza tranquilla.

Ieri, domenica 8 giugno, era la festa della Pentecoste: cinquanta giorni dopo Pasqua gli Apostoli ricevono lo Spirito Santo.

E ieri abbiamo celebrato solennemente la festa in Cattedrale, ed abbiamo amministrato le Cresime a 59 persone.

E, preoccupati per la situazione della parte Est della Diocesi, abbiamo preparato una lettera, che è stata letta ieri in tutte le parrocchie, e divulgata il più possibile.

La situazione rimane tesa, con decine di migliaia di rifugiati e decine di vittime.

Nella lettera chiediamo a tutti di calmarsi, e di dialogare.

Preghiamo e speriamo!

 

 

Basta!

Alingbi awe!

 

Lettera dei Vescovi di Bangassou ai cattolici della Diocesi e agli uomini e alle donne di buona volontà

 

Noi, Vescovi di Bangassou, insieme all'intera comunità cattolica, siamo profondamente preoccupati per la violenza che colpisce la regione dell'Haut Mbomou.

Non possiamo accettare che il Sud-Est del nostro Paese, la Repubblica Centrafricana, sia teatro di violenze di ogni tipo, una terra da cui la gente fugge, una terra di desolazione.

Piangiamo decine di morti in queste ultime settimane.

Ma il Sud-Est è in lutto da decenni, una terra ambita e sfruttata prima dai ribelli Tongo-Tongo dell'LRA, poi dalla Seleka e infine dagli Ani Kpi Gbe; quest'ultimo movimento, nato per proteggere la popolazione dalle violenze dell'UPC e di altri gruppi armati in passato, rischia di diventare un pericolo per la popolazione stessa. Nelle ultime settimane abbiamo pianto i morti: militari delle Forze di Sicurezza Interna, e molti, troppi, civili. Civili colpiti, feriti, torturati e sgozzati nella più totale impunità.

Piangiamo con le migliaia di civili costretti a fuggire da Zemio, Mboki e Djema, tra cui decine di migliaia diretti in Congo.

Piangiamo con i villaggi bombardati, saccheggiati e incendiati.

Dobbiamo fermare tutto questo: non è con la violenza che la violenza finirà. Al contrario! La violenza genera solo altra violenza, divisione e miseria, odio, sfiducia e, in definitiva, un circolo infernale di vendetta.

 

L'apostolo Giacomo, nella sua lettera (4,1-3), proclama questa potente parola di Dio:

"Da che cosa derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra?
Bramate e non riuscite a possedere e uccidete; invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra!
Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri".

Chiediamo a tutte le parti coinvolte: Azande Ani Kpi Gbe, FACA, Wagner e alla popolazione, di porre fine alla violenza e di impegnarsi affinché questa regione remota e isolata, senza strade né comunicazioni, possa vivere in pace e diventare una terra dove ogni donna, ogni uomo, ogni bambino, ogni giovane, possa guardare alla vita e al futuro con speranza. La Chiesa cattolica, che in queste settimane ha aperto le porte delle Missioni di Zemio, Mboki e Obo, è sempre pronta e disponibile ad accogliere quanti hanno buona volontà intorno a un tavolo per discutere e lavorare per la pace, la riconciliazione e lo sviluppo nella regione.

Non è tempo di guerra, ma di dialogo!

Non è più tempo di violenza, ma di ascolto!

Non è tempo di indulgere in sospetti, rancori, accuse generiche e gelosie, ma di ascoltare i poveri che gridano e chiedono la pace!

Preghiamo e imploriamo la pace. Ma siamo donne e uomini di pace, nei nostri pensieri, nelle nostre parole e nelle nostre azioni!

La pace sia con voi!

 

Bangassou, 5 giugno 2025

Vescovo Juan José Aguirre                                                          Vescovo Aurelio Gazzera

 

Vescovo di Bangassou                                                      Vescovo Coadiutore di Bangassou





Le cresime alla Cattedrale di Bangassou
Les Confirmations à la Cathédrale de Bangassou