Settimana Santa: Vie crucis e risorti!
Mercoledì sono partito per l'Est: Da Bangassou a Obo sono 500 km, di strade pessime. Una media di 25 km all'ora, e fanno più di venti ore di guida…
Parto insieme a fra Jerome, francescano polacco. A 50 km da Bangassou mi chiede un favore: se possiamo passare a salutare una donna malata. Acconsento volentieri. La donna, Marie, è a letto da quasi 4 anni, con una malattia sconosciuta che le sta paralizzando gli arti inferiori e in parte le mani. Fra Jerome mi dice che quando passa, le chiede se ha bisogno di qualcosa, e Marie gli risponde sempre: "portami la benedizione", oppure "portami l'Eucarestia". È giovane, ed ha 10 figli.
Quando arriviamo al villaggio, arrivano i suoi figli, che mi salutano con una gioia piena di dignità e di amore (non riesco a definirla meglio!).
Entriamo in casa, e Marie ci accoglie con un gran sorriso: il kota bwa (il vescovo) è venuto a portarmi la benedizione! Chiacchieriamo un po', e poi benedico lei e i suoi figli, che la circondano raggianti!
Esco… quasi mortificato per tanta fede e tanto amore e tanta gioia! Porto Marie con me in questo viaggio, e Sabato Santo, alla veglia, parlo di lei ai cristiani di Obo: una donna che si lascia risorgere dal Cristo Risorto!
Venerdì partiamo da Zemio alle 5.15. La prima tappa è Mboki, a 130 km. Ci arriviamo alle 10.15. Con me c'è l'abbé Brice, che torna qui dopo due anni. Era partito nel 2023, ferito ad un braccio dai ribelli che gli avevano sparato per ucciderlo!
Torna a Mboki oggi per la prima volta!
E per la gente di Mboki è un momento di grande gioia e commozione.
Questo villaggio ha subito violenze e uccisioni, e portano da anni una croce pesante!
La canonica e la chiesa erano occupati dai caschi blu e dai militari dell'esercito (FACA), e solo ora la chiesa è stata liberata.
Avevo mandato un sacco di cemento, e la comunità ha riparato l'altare e alcuni pezzi del pavimento. E la gente ha ripulito la chiesa, e dato addirittura una mano di calce (non ho osato chiedere come abbiano fatto a comprarla!).
L'abbè Brice rimane qui per il triduo, e in vista delle celebrazioni la gente ha chiesto di benedire e riconsacrare la chiesa.
Il venerdì facciamo la benedizione (e la riconsacrerò martedì, quando ritornerò qui per celebrare i battesimi).
Ci sono i chierichetti con la croce. E prima di benedire la chiesa chiedo ai presenti di passare, toccare la croce ed entrare in chiesa. E' un momento molto intenso: la Croce è rimasta l'unica speranza che li ha sorretti in questi durissimi anni, esempio ma anche compagna di tanti giorni e di tante notti. Ed è una lezione di Amore e di fede!
Parto da Mboki commosso e toccato profondamente.
Oggi è Venerdì Santo, e lo passo in macchina, ma sono in buona Compagnia!
Arrivo alle 14.30 a Obo, la parrocchia più lontana della diocesi.
E alle 16 celebro la funzione del Venerdì Santo, in una chiesa piena di gente.
E osservo i bambini che si spintonano, i giovani, gli adulti e gli anziani che procedono verso la Croce, la toccano, la baciano. E' una piccola croce di 25 cm… ma è grandissima! Il Segno più grande dell'Amore di Dio per noi.
Tra gli ultimi, arriva trascinandosi sulle ginocchia una donna che non piò camminare. Ed ultima è una donna cieca.
Per tutti, il Cristo in Croce è un fratello, un compagno di Vita.
Che non è andato in croce per caso, ma l'ha voluto per ciascuno di noi.
Sabato sera, sabato santo, celebro la grande Veglia nella parrocchia di Obo. E domenica mattina do il battesimo a più di 70 ragazzi e ragazze, e 30 prime comunioni.
Buona Pasqua!