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giovedì 7 gennaio 2021

Iniziamo bene!


Ribelli a Bozoum
Les rebelles de 3R à Bozoum

Iniziamo bene!

Il 2021 è iniziato, qui a Baoro, abbastanza in sordina. A causa della presenza dei ribelli, niente musiche o danze. Qui in Parrocchia abbiamo celebrato una Messa di ringraziamento  nel pomeriggio del 31 dicembre, pregando e sperando! La notte è passata tranquilla, e al mattino si è sparsa la notizia che i ribelli avevano lasciato la città.

La Parrocchia di Baoro è dedicata a Gesù Bambino, e la festa si celebra il giorno dell’Epifania. Sabato pomeriggio c’è una bella processione che attraversa alcuni quartieri, che si conclude in chiesa con la benedizione dei bambini. Quest’anno, a sorpresa, il Vescovo di Bouar è con noi.

Mentre i festeggiamenti proseguono in città, la domenica mattina prendo la macchina, sperando di non fare brutti incontri, e vado a Balembe, un villaggio a 48 km. Qui celebro la Messa, in una piccola cappella ricoperta di foglie di palma.

Nel pomeriggio ci sono un po’ di giochi, qui in parrocchia.

C’è molta tensione nell’aria, anche perché si attendono i risultati provvisori delle elezioni presidenziali e legislative, che si sono svolte il 27 dicembre.

Le elezioni non sono andate molto bene. In molte città non si è potuto votare, a causa dei ribelli che hanno sparato per intimidire la popolazione. In altre città, le schede elettorali, compilate, sono state bruciate da altri ribelli. In pratica, solo il 38% degli aventi diritto ha votato.

Lunedì sera vengono annunciati i risultati, che vedono eletto, com’era prevedibile, l’attuale presidente, nonostante il numero bassissimo di votanti.

Temevamo grossi disordini, all’annuncio di questi risultati, ma per ora è tutto abbastanza calmo, almeno qui in zona (ma oggi, 7 gennaio, a Bouar ci sono stati scontri tra ribelli ed esercito, con spari dalle 10 alle 15).

Martedì mattina approfitto della calma per andare fino a Bozoum, occupata dal 18 dicembre dai ribelli del gruppo 3R. Passo a Bouar, da dove riparto con il Vescovo, e verso le 9 siamo a Bozoum.

Visitiamo le comunità dei Padri e delle Suore, e poi andiamo ad incontrare i ribelli, che si sono sistemati proprio all’entrata della Missione, vicinissimi alle scuole. Ci accolgono cordialmente, con un po’ di armi. Se ne stanno tranquilli, fumando a turno da un narghilè. Discutiamo con loro, e gli chiediamo di cambiare posto, e di lasciare che i bambini ed i giovani possano venire a scuola.

Mentre il vescovo va a salutare i Caschi Blu (presso i quali si sono rifugiati i carabinieri e la Polizia…), io vado in città. Sono impressionato dal calore della gente, che è felice di vedermi. Al mercato mi accolgono con applausi, e questo mi permette di incoraggiare tutti, e di invitarli a mandare i bambini a scuola.

Quando partiamo, in primo pomeriggio, passiamo ancora una volta davanti ai ribelli, che effettivamente si sono spostati da un’altra parte.

Speriamo!






Balembe


P.Stefano


Mercato: banco della carne
Marché, le boucher



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