Visualizzazioni totali

giovedì 24 settembre 2020

Foto e altro

 

Foto e altro

La settimana scorsa sono rimasto a Bangui, occupato in riunioni e progetti vari.

Domenica mattina ho partecipato alla cerimonia della premiazione di un concorso fotografico, il Festiphoto de Fatima.

La parrocchia di Fatima,a Bangui, si trova proprio sul confine tra due mondi: la parte più musulmana e quella più cristiana (anche se i confini non sono netti, e si trovano persone che abitano indifferentemente da una parte o dall’altra). A causa di questa situazione, negli anni scorsi la parrocchia stessa è stata teatro di attacchi e violenze. E proprio per questo la comunità parrocchiale cerca di coinvolgere bambini, giovani e adulti nella costruzione di un mondo più pacifico e sereno.

P.Moses, il parroco, mi aveva contattato, mesi fa, per raccontare le avventure e la lotta per la protezione dell’ambiente qui a Bozoum. Ed è per questo che sono stato invitato come “padrino” della premiazione. Il tema del concorso fotografico era proprio: “Centrafrica, meraviglie umane e ambientali” (qui il loro sito con le foto premiate: http://ndfbanguifilmcentre.com/home.html# ).

Ho incontrato molti dei miei ex alunni tra gli organizzatori, e ne sono molto orgoglioso. È bello vedere che il lavoro di tanti anni inizia a portare qualche frutto!

Il vincitore del 1° premio è Molenguela Rodrigue, un giovane fotografo di Bangui, con una bella foto in bianco e nero. Ma anche le altre foto esposte erano molto belle e significative.

Sono rientrato a Bozoum lunedì, e martedì un centinaio di alunni ha iniziato l’esame del BC (Brevet des Collèges), che permette agli alunni di iniziare il Liceo.

E rientrando a Bozoum, ho ricevuto una bella notizia: molte persone e molti amici si sono attivati per aiutarci nell’acquisto di una macchina nuova, dopo l’incidente del mese scorso. E siamo già oltre la metà della somma necessaria.

Un grande grazie a tutti. Siete stati in tanti. Di alcuni ho i nomi, di altri no. E inizio a ringraziare Silvano, Eva, Maria, Roberta, Regina, Paola, Lorenzo, Guido, Roberto, Maria, Antonio, Maria Luisa, Bruno, Angela, Maria Elena, Patrizia, Ilaria, Anna Maria, Roberto, Rosanna, Marcella, Paz  Vidal, Maurizio, Elisabetta, Maria, Francesco, Blanca, Ignacio, Vicente Alberto, Alejo, Franco, Maria, Carlos, Lourdes, Cristina, Bertran, Ugo,  Tiziana, Giuseppe, Parrocchia San Maurizio martire, Mauro, Roberto, Giovanni, Giovanni, Ornella, Cristina, Maria Grazia, Ferdinando, Sarah, Francesco, Silvana, Gianfranca, Laura, Angelo, Giannina, Maurizio, Elisabetta, Maria, Anna.

Grazie!

Il Primo premio
le Lauréat du Festiphoto 2020

 










Esami esami
Examens de BC



 

giovedì 17 settembre 2020

Inizi

 

Inizi

Sabato 12 settembre è un grande giorno per il piccolo villaggio di Bokongo, a 15 km da Bozoum, sulla pista verso Bangui. Oggi inauguriamo la nuova cappella, ed è festa grande per tutti!

Mentre prepariamo la Messa, vedo tra la gente qualche volto nuovo, e gente venuta dai villaggi vicini. Ci sono anche pastori di altre chiese protestanti, e molti altri.

P.Matteo benedice la cappella dall’esterno, e poi entriamo tutti insieme in processione. È bello vedere questo spazio riempirsi di gente che prega, canta, danza e celebra con gioia la Grazia di Dio.

La gente è molto contenta. Siamo venuti con alcuni di Bozoum (catechisti, corale, i muratori ed i falegnami). Ed oggi ci sono due processioni di offertorio. La prima è per la comunità di Bokongo, e la seconda per i poveri di Bozoum e del villaggio. E a questo punto vediamo, con sorpresa, che entrano anche i Peul. Sono musulmani, ed hanno voluto dare anche loro un piccolo segno di gratitudine.

Dopo la Messa, c’è aria di festa: mentre la gente danza, parla e si incontra, alcune mamme finiscono di preparare il pranzo per invitati, catechisti, muratori…

Il giorno seguente, sabato 13 settembre, in parrocchia celebriamo l’avvio dell’anno pastorale. Dopo il rallentamento subito dalle attività, a causa del coronavirus, è il momento (con cautela) di riprendere la catechesi e le attività dei movimenti.

Anche loro, oggi, si presentano con doni per i poveri e gli orfani della parrocchia. A Bozoum la gente è molto generosa!

Lunedì scendo a Bangui con alcuni confratelli: in questi giorni viene in visita il nostro Superiore Provinciale, p.Saverio. Siamo all’inizio del triennio, ed è il momento di spostamenti e nuove destinazioni per molti di noi. In questi giorni ci incontriamo e cerchiamo di vedere cosa sia meglio fare, per rispondere ai bisogni della gente e della Chiesa in Centrafrica, e, soprattutto, per capire quale sia la volontà di Dio.


P.Matteo










Bozoum




 

 

venerdì 11 settembre 2020

Costruire e ricostruire

 

La nuova cappella di Bokongo
La nouvelle chapelle de Bokongo



Costruire e ricostruire

Dopo qualche mese di lavoro, domani, sabato 12 settembre, benediremo la nuova cappella nel villaggio di Bokongo.

Qui, qualche anno fa, grazie alla generosità di gente buona, abbiamo scavato il pozzo, e costruito una bella scuola. E, ancora grazie alla generosità di un’altra persona, un sacerdote, abbiamo potuto costruire una bella chiesetta.

Rettangolare, con una croce-campanile in ferro sul davanti, a creare uno spazio coperto, la chiesetta misura 12 metri su 7. Molto luminosa e arieggiata, è costruita con mattoni in terra stabilizzata (una tecnica nuova, qui in Centrafrica).

All’interno ci sono le panche per la gente, e la zona della celebrazione eucaristica, con un altare in legno. E sul fondo c’è una croce, e un bassorilievo in terracotta, che rappresenta la Santa Famiglia (cui la cappella è dedicata).

Questo villaggio, a 15 km da Bozoum, avrà così un bel posto per pregare e celebrare.

Ed in questo villaggio ci sono anche 200 famiglie di Peuls (nomadi, allevatori) che sono tornate. Si tratta di tribù nomadi, la cui unica ricchezza è l’allevamento di mucche. Erano qui in febbraio, e già allora avevamo cercato di aiutarli. Il villaggio li ha accolti senza troppi problemi. Avevano tentato poi di scendere più a Sud, ma ora sono tornati qui.

Popolazione molto antica, con tradizioni antichissime, i Peul provengono dal Ciad e da paesi come la Nigeria e il Camerun. Sono in Centrafrica dall’inizio del Novecento, e per loro frontiere e leggi sono concetti piuttosto astratti.

Ma in questi anni di guerra e di disordine, hanno perso quasi tutto il bestiame. E così sono obbligati a spostarsi, in cerca di una sistemazione definitiva. Ma sono spesso vittima di soprusi e angherie, sia da parte dei vari movimenti ribelli (come i 3R, che li usano come scudi per giustificare la loro esistenza, e poi usarli e derubarli), che da parte delle autorità.

Proprio nei giorni scorsi il Prefetto mi manda la lista dei Peul, chiedendomi di assisterli. E lo faremo, e volentieri. Dispiace però vedere che, mentre le autorità chiedono alla Caritas di aiutare queste persone, le autorità stesse se ne approfittano. Hanno obbligato tutte le famiglie peuls a farsi fare un documento di identificazione (che ha valore giuridico praticamente nullo), e si sono fatti pagare. La cifra pagata al prefetto (5.000 franchi, pari a 7,5 euro) è un’enormità, per chi è nel bisogno e non ha praticamente più niente.

E fa male vedere che chi dovrebbe proprio proteggere la popolazione, se ne approfitta per arricchirsi.









 





A scuola
à l'école

Peuls à Bokongo