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sabato 31 ottobre 2015

Ultime piogge



la Farmacia di Rollin
La Pharmacie de Rollin


Ultime piogge
Sta per finire la stagione delle piogge (che da queste parti inizia in aprile-maggio e finisce tra ottobre e novembre). È un periodo molto intenso per i lavori agricoli.  Il clima è molto umido, ma il caldo sopportabile. Le strade… peggiorano di giorno in giorno, e sono una via di mezzo tra una piscina, un mare di fango e buche e canaloni…
In questi giorni nella capitale ci sono stati altri scontri tra musulmani e non musulmani. Ormai la tensione è talmente alta, che basta un niente per far scoppiare il finimondo. Uccisioni, rappresaglie, case, chiese e moschee bruciate. La gente fugge e riprende la strada verso i campi profughi: l’aeroporto, qualche scuola, e molte Missioni. Anche al nostro convento del Carmel sono arrivate almeno un migliaio di persone, che si aggiungono alle 3.000 che sono lì da dicembre 2013!
Qui a Bozoum la situazione resta abbastanza tranquilla, ma le strade stanno diventando pericolose, specialmente la strada per Bangui, che è bloccata da banditi che approfittano del disordine per assalire, saccheggiare ed uccidere…
Qui a Bozoum la scuola continua. In questi giorni ho visitato alcune delle piccole imprese “start-up” che, con l’aiuto degli amici di SIRIRI.ORG di Praga (che nei cartelli è diventata… Traha!!!) gli studenti del nostro liceo hanno aperto, dopo il conseguimento della Maturità. Si tratta di commercio, orti, una farmacia, un “centro servizi informatici”, una rivendita di bevande. La fantasia non manca, e anche la speranza di aiutarli a costruire qualcosa di solido e duraturo.
In questi giorni è in edicola “Le saint Michel”, il giornale di Bozoum. Buona lettura!





scrivere richiede impegno!
pour écrire, il faut s'y mettre!


il centro servizi informatici
le Centre de services informatiques



la rivendita bevande
le depots de Boisson de Peo Amos

il mercato di Bozoum
le marché de Bozoum





sabato 24 ottobre 2015

Ritorno a casa!






Ritorno a casa!
Eccomi di ritorno a casa, a Bozoum!
Giovedì 15 ottobre sono partito da Lisbona, e dopo uno scalo a Parigi, verso le 15 arrivo a Torino. Qui Valter, un amico, mi accoglie e mi porta fino alla nostra parrocchia di santa Teresa d’Avila. Oggi è la festa di questa grande Santa, e per l’occasione del 5° Centenario della sua nascita c’è una grande celebrazione eucaristica, con il Cardinal Amato che è venuto apposta da Roma, il nostro Provinciale, p.Giustino, le suore carmelitane di Santa Teresa di Torino e tanta gente.
Celebro con una ventina di sacerdoti, e dopo un saluto a suore, padri e amici, verso le 20.30 arriva Paolo, un altro amico, che mi porta a Cuneo, dove arriviamo verso le 22. Saluti e abbracci a sorella, nipoti ecc, e poi con la mamma, e finalmente posso andare a riposare!
Resto a Cuneo qualche giorno, soprattutto in famiglia.
Il martedì mattina, sveglia alle 3 per partire verso l’aeroporto di Torino. Da qui parto alle 6 per Parigi, e in serata arrivo a Bangui.
Qui incontro la nostra comunità del Carmel, attorniata, come al solito da quasi 3 mila rifugiati (sono aumentati in queste ultime settimane a causa degli scontri…).
Mercoledì mi informo sulla situazione della strada che da Bangui va verso Bozoum (e verso la frontiera con il Camerun). Pur essendo l’unica strada attraverso la quale la capitale può ricevere viveri e merci, è praticamente bloccata dal 26 settembre: ci sono barriere costruite da banditi, che approfittano della situazione per saccheggiare e rubare…
Riesco per fortuna a trovare un passaggio con l’aereo delle nazioni Unite per gli umanitari (UNHASS) e giovedì mattina partiamo, e verso le 10 siamo a Bouar.
Qui passo a salutare le nostre comunità di Sant Elia e della Yolé, ed in serata arrivo a Baoro. Qui ci sono p.Lionello e fra Martial e, ultimo arrivato, il decano p.Carlo Cencio (missionario in Centrafrica dal 1971!!!).
Venerdì mattina riprendo la strada e verso le 12 arrivo a Bozoum, dove saluto la comunità e le nuove suore che sono arrivate durante la mia assenza.
Finalmente a casa!



con la nipote grande....

Cuneo

Cuneo, alle 3.25 di notte...

Foto per carta d'identità
Photo identité

Bangui




P.Carlo a Baoro
p.Charles à Baoro

giovedì 15 ottobre 2015

Fatima 2015



 





Fatima 2015
Dopo la partenza avventurosa da Bouar, venerdì mattina sono riuscito a prendere il volo per il Camerun. Sono insieme a Ludmila, dell'associazione SIRIRI.ORG di Prga. A Douala passiamo a salutare le "nuove" suore di Bozoum, della congregazione di N.Signora della Misericordia, che ci accolgono con molta gioia.
Alle 23 ripartiamo per Parigi, e da qui io proseguo per Lisbona, dove arrivo alle 11 del mattino di sabato.
Sono qui, invitato dall'Aiuto alla Chiesa che soffre, per parlare della difficile situazione del Centrafrica. Sono insieme a suor Annie Demerjian, che vive e lavora in Siria, ad un vescovo della Nigeria, e padre Andreas che si occupa della situazione dei cristiani nel Medio Oriente. Trovarmi insieme a persone così eccezionali, e condividere con loro la passione per la Chiesa e la passione di tanti uomini e donne perseguitati a causa della loro fede è impressionante.  In Siria vivono sotto le bombe, ed in questo mare di distruzione suor Annie con le sue consorelle riescono ad aiutare chi è nel bisogno, con gioia e rispetto della dignità. In Nigeria vivono sotto il costante pericolo di attacchi terroristici contro le chiese (ogni domenica ci sono delle stragi).
È una situazione molto difficile e pericolosa, che mi tocca in profondità. Pensiamo spesso, almeno in Occidente, che il martirio sia qualcosa dei secoli passati, ma è invece la realtà per migliaia di persone, che continuano a testimoniare con gioia la bellezza della fede cristiana! Che la loro Fede e il loro sacrificio fortifichi la nostra Fede!
Appena arrivato, vengo accolto da Catarina Martins e Felix Lungu, della sezione portoghese di Aiuto alla Chiesa che soffre, e partiamo sotto la pioggia verso il nord. Dopo circa 350 km arriviamo, verso le 16.30, a Braga, dove ci ritroviamo quasi subito sul palco a presentare le situazioni dei nostri paesi (Siria, Nigeria e Centrafrica).
Il giorno dopo siamo in un santuario dedicato a san Benedetto (san Benito Puerta Aberta), dove celebriamo l'Eucarestia con tanta gente proprio in memoria e sostegno dei cristiani perseguitati. Incontriamo qui anche una piccola comunità di suore cistercensi, con le quali ci incontriamo e preghiamo.
La sera stessa partiamo per Fatima dove arriviamo verso le 23.
 Sono i giorni in cui ci sono grandi celebrazioni per l'anniversario delle ultime apparizioni della Madonna il 13 ottobre 1917. Qui, in questo paesino di poca o nessuna importanza, la Vergine appare a 3 ragazzini, pastori, ed affida a loro un messaggio attualissimo con il quale chiama tutti alla preghiera e alla conversione.
Il 12 mattina vado solo sulla grande spianata. C'è ancora poca gente, ed ho il tempo di confessarmi, di pregare, e di accendere 3 candele: una per il Centrafrica, una per la nostra famiglia carmelitana, e una per la famiglia e gli amici. Alle 12.30 celebro la Messa in Italiano, e qui trovo alcuni amici carissimi dall'Italia.
In serata c'è il Rosario, seguito dalla processione con la statua della Madonna. Piove, ma la piazza è piena ed è bellissimo ed impressionante vedere tanta fede.
Il 13 è il giorno della festa. Dopo la recita del Rosario inizia la processione. Siamo 500 sacerdoti, una ventina di vescovi, ed una marea di gente. C'è un bel sole, e la celebrazione dell'Eucarestia è solenne e raccolta.
Terminiamo con la processione che riporta la statua della Madonna al suo posto, e io mi ritrovo proprio vicino al trono sul quale viene riposta.
Nel pomeriggio partiamo per Lisbona, dove torniamo a presentare i nostri paesi, in una sala della Società geografica del Portogallo.

 

La casa natale di Lucia, una dei 3 veggenti di Fatima
la maison de Lucie, une des 3 voyants de Fatima