mercoledì 7 maggio 2025

Speranze e paure

Fiori in forest
Fleurs en foret

Speranze e paure

Viviamo tutti, nonostante le distanze e le difficoltà di connessione, momenti storici come l'elezione del nuovo papa, che inizia tra poco.

E nello stesso tempo il Centrafrica è scosso ancora una volta dalla paura e dalle violenze, specie nella nostra diocesi, a Zemio e in tutto l'Est.

Ma andiamo con ordine!

Anche in Centrafrica, nonostante la distanza e le difficoltà di connessioni, la scelta del successore di Pietro è seguita con molta attenzione.

Per molti è una novità assoluta: la popolazione è giovanissima (più del 50 % della gente ha meno di 18 anni), e quindi ha pochi ricordi dei papi precedenti, complice anche la mancanza di giornali, televisioni e radio.

In queste settimane ho iniziato ad amministrare le Cresime. E ne approfitto per parlare dell'elezione del nuovo Papa: è chiaro per tutti che non è una comune elezione (con tanto di corruzione, scelte e strategie, come spesso succede in Centrafrica) ma un'azione dello Spirito Santo. In più, questa volta, è facile spiegare chi sono i cardinali, perché tra di loro c'è il Card Dieudonné Nzapalainga, centrafricano, nato proprio a Bangassou!

Il fatto che i media siano poco accessibili, ci aiuta a non disperderci troppo tra le chiacchere e le opinioni varie. E con tutta la Chiesa stiamo pregando forte perché il nuovo Papa sia la persona che lo Spirito Santo ha suscitato per confermarci nella fede.

Sabato e domenica 3 e 4 maggio ero a Mbalazime, un villaggio a 15 km da Bangassou, dove ho preparato e poi celebrato le cresime di 70 giovani di 4 villaggi della zona.

Da qualche giorno l'Est della diocesi è scosso, ancora una volta, da violenze e paura.

Alcuni ribelli del gruppo Azande Anikpibe che l'esercito ed i russi volevano disarmare, hanno attaccato i militari ed ucciso 5 soldati. E la reazione è molto forte. Da qualche giorno sono arrivati rinforzi, e mezzi (elicotteri, droni, truppe), e la gente è nel panico. A Zemio ci sono più di 3.500 persone rifugiate alla Missione, e a Mboki la popolazione si è raggruppata nella chiesa, che avevamo appena riconsacrato!

La situazione è molto tesa, e la paura è che civili innocenti vengano arrestati, feriti e uccisi.

All'origine della ribellione, ci sono delle ragioni serie: la regione è quasi abbandonata dallo Stato: non ci sono strade, pochissimi insegnanti, quasi nessun ospedale. E i prezzi dei generi di prima necessità sono da 2 a 3 volte quelli della capitale.

E preghiamo e speriamo che il Governo rifletta bene sulle cause che hanno portato alla ribellione, e si decida, una buona volta, a intervenire non tanto con la forza, ma con lo sviluppo!


La cattedrale di Bangassou
La cathédrale de Bangassou

 

Mbalazime













 

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