martedì 27 maggio 2025

Domeniche e celebrazioni

 

 


 
 
 
 

Domeniche e celebrazioni

 

Con il mese di maggio entriamo nella stagione delle piogge.

Domenica 18 maggio vado a celebrare la Messa a Labaso, a una quindicina di km da Bangassou. La strada è bella, e il villaggio è piccolo.

Celebriamo la Messa nella piccola cappella, semplice e accogliente.

Durante la settimana la situazione all'Est della diocesi (Zemio, Mboki e Ouango) è un po' più calma. Ma la tensione è alta, e cerchiamo di vedere come organizzare una missione per ascoltare la popolazione, ed invitare alla calma.

Venerdì partiamo, io e Mgr Aguirre, verso il Sud, a Ouango. Sono 75 km di strada discreta, e in poco più di 2 ore siamo arrivati.

La Missione di Ouango è una delle più antiche. La Chiesa è degli anni 50, ed è molto bella.

Incontriamo i cresimandi, che sono una cinquantina, per prepararli al dono dello Spirito Santo.

Domenica 25 celebriamo le Cresime, con una bella liturgia molto partecipata.

 

In questi giorni è diventata ufficialmente operativa la nuova associazione di aiuto e supporto per le opere di Bangassou.

Eccola qui!

 

L'associazione Amici di Padre Aurelio Gazzera è sita in Via Cittadella 9a 12100 Cuneo - Italia

Codice fiscale 96106280041

Iban: IT63R0342546190CC0022003002

Banca di Credito P.Azzoaglio di Ceva

Intestazione conto corrente

Associazione Amici di Padre Aurelio Gazzera

Naturalmente si possono effettuare donazioni anche in contanti

 

I primi progetti sono i seguenti

·        inviare 1 o 2 volontari per portare avanti i lavori della chiesa di Lanome' (luglio 2025)

·        Aula di informatica al liceo di Bangassou

 

La quota associativa annuale è di 20 euro.

Forza e coraggio... insieme possiamo fare qualcosa di buono

 

LINK FACEBOOK. https://www.facebook.com/profile.php?id=61574775552723

Email: amicidipadreaureliogazzera@gmail.com

 
 
Labaso
 

Ouango







 

 

 

 

giovedì 15 maggio 2025

Sorprese!

L'Oubangui à Ngombe

Sorprese!

Questa settimana abbiamo vissuto la bella sorpresa del nuovo papa, Leone XIV.

Giovedì 8, un po' dopo le 17 accendo la televisione, e vedo che annunciano la fumata bianca!

Avviso rapidamente chi è nelle vicinanze, e mi metto in attesa, insieme a un francescano polacco e a un sacerdote centrafricano, mentre le campane della cattedrale suonano, insieme a quelle di San Pietro a Roma, di Notre Dame a Parigi e di tante chiese nel mondo.

Osserviamo Piazza San Pietro, che è uno spettacolo di gente piena di gioia.

Ed aspettiamo. Nel frattempo la televisione (una rete francese) cerca di coprire i minuti con interviste a varie persone.

Finalmente, quando il Cardinal Mamberti annuncia il nome del nuovo papa, c'è un momento di panico! Non abbiamo capito bene il cognome, e non sappiamo neanche di che nazionalità sia! Anche la televisione resta sul generico per qualche minuto… finchè non riusciamo a scoprire che è nato negli USA, ed è stato missionario per più di 20 anni in Perù. Ed è un Agostiniano.

Quando finalmente appare sulla Loggia, è una bella sorpresa.

Lo ascoltiamo con attenzione, cerchiamo di scrutare i dettagli del volto, di capire l'emozione e i sentimenti che sta vivendo.

Ma è una bella sorpresa!

Una decina di giorni fa', scrivevo che le poche comunicazioni che abbiamo, e le pessime connessioni internet, ci avrebbero aiutato a non perdere troppo tempo in chiacchere e fantasie.

E quando appare Leone XIV, mi rendo conto che tutti i pronostici, ancora una volta, sono andati in fumo, grazie al vento dello Spirito Santo.

Analisi, biografie, ricerche: tutto (o quasi) inutile!

I cardinali hanno fatto in fretta, e questo è un bel segno di quanto sia bella e giovane nostra Madre, la Chiesa. Mentre i media discutevano di destra e sinistra, progressisti e conservatori, i Cardinali hanno scelto il successore di Pietro.

Sono tante, le soprese!

E' nato negli USA: una Chiesa vivace e abituata a vivere in una cultura religiosa, ma che spesso vede i cattolici con sospetto…

E' stato missionario in Perù per molti anni. E' bellissimo che il Papa sia un missionario!

E' un figlio di Sant'Agostino: un santo eccezionale, che amo moltissimo, e che 1.600 anni fa è stato conquistato da Cristo, e l'ha lasciato incarnarsi nella sua vita, nel suo pensiero, nella sua azione.

E le prime parole che ha pronunciato, semplici ma piene di emozione, di fede e di attenzione a ciò di cui il mondo ha più bisogno: La pace sia con tutti voi!

Il Signore ci ha fatto una bella sorpresa, con questa elezione! Credo proprio che dobbiamo anche noi metterci all'ascolto di quello che lo Spirito Santo ci dice, senza fare troppe analisi e proiezioni, ma mettendo al lavoro, e alla preghiera per questa Chiesa giovane e bella. Giovane e bella perché di Cristo. Giovane e bella perché missionaria!

 

Sabato 10 parto, insieme a Mons. Aguirre. La strada è bella, e in poco più di 3 ore arriviamo a Bema, una parrocchia a 100 km a  Sud di Bangassou, sulle rive del fiume Oubangui, che nasce proprio qui dalla confluenza del fiume Uele e del Mbomou.

Domenica 11 siamo a Tomunga, un villaggio a 15 km, dove inauguriamo la nuova chiesa, dedicata a Nostra Signora delle Vittorie. Una bella celebrazione, che conclude 3 anni di lavori.

Lunedì 12 ci spostiamo più lontano, a Tingombe, dove inauguriamo un'altra cappella, più modesta.

Martedì pomeriggio vado a Ngombe, un villaggio a una dozzina di km. Qui la comunità chiede una nuova chiesa, ma propongo di ingrandire la cappella esistente.

E mercoledì a Bema celebriamo il Giubileo della Speranza: iniziamo con un breve pellegrinaggio, che porta tutti davanti alla chiesa: qui ognuno passa e si segna con l'acqua benedetta, segno di pentimento e conversione, prima di entrare. E poi, durante la Messa, amministriamo le Cresime a 50 giovani.

E in pomeriggio prendiamo la strada del ritorno, sotto una bella pioggia, che trasforma la strada in un fiume.

 

La situazione dell'Est, in particolare a Zemio, rimane molto tesa. Centinaia di persone sono ancora rifugiate nelle chiese della zona. Mentre, con i sacerdoti Zemio e Obo, cerchiamo di dialogare con i ribelli e l'esercito, ma la soluzione è lontana, anche perché il Governo ignora completamente il problema, e affida la soluzione alla violenza.


 

 

 

 



Tomunga


Tomunga




Tingombe



Giubileo a Bema
Jubilé à Bema


 

mercoledì 7 maggio 2025

Speranze e paure

Fiori in forest
Fleurs en foret

Speranze e paure

Viviamo tutti, nonostante le distanze e le difficoltà di connessione, momenti storici come l'elezione del nuovo papa, che inizia tra poco.

E nello stesso tempo il Centrafrica è scosso ancora una volta dalla paura e dalle violenze, specie nella nostra diocesi, a Zemio e in tutto l'Est.

Ma andiamo con ordine!

Anche in Centrafrica, nonostante la distanza e le difficoltà di connessioni, la scelta del successore di Pietro è seguita con molta attenzione.

Per molti è una novità assoluta: la popolazione è giovanissima (più del 50 % della gente ha meno di 18 anni), e quindi ha pochi ricordi dei papi precedenti, complice anche la mancanza di giornali, televisioni e radio.

In queste settimane ho iniziato ad amministrare le Cresime. E ne approfitto per parlare dell'elezione del nuovo Papa: è chiaro per tutti che non è una comune elezione (con tanto di corruzione, scelte e strategie, come spesso succede in Centrafrica) ma un'azione dello Spirito Santo. In più, questa volta, è facile spiegare chi sono i cardinali, perché tra di loro c'è il Card Dieudonné Nzapalainga, centrafricano, nato proprio a Bangassou!

Il fatto che i media siano poco accessibili, ci aiuta a non disperderci troppo tra le chiacchere e le opinioni varie. E con tutta la Chiesa stiamo pregando forte perché il nuovo Papa sia la persona che lo Spirito Santo ha suscitato per confermarci nella fede.

Sabato e domenica 3 e 4 maggio ero a Mbalazime, un villaggio a 15 km da Bangassou, dove ho preparato e poi celebrato le cresime di 70 giovani di 4 villaggi della zona.

Da qualche giorno l'Est della diocesi è scosso, ancora una volta, da violenze e paura.

Alcuni ribelli del gruppo Azande Anikpibe che l'esercito ed i russi volevano disarmare, hanno attaccato i militari ed ucciso 5 soldati. E la reazione è molto forte. Da qualche giorno sono arrivati rinforzi, e mezzi (elicotteri, droni, truppe), e la gente è nel panico. A Zemio ci sono più di 3.500 persone rifugiate alla Missione, e a Mboki la popolazione si è raggruppata nella chiesa, che avevamo appena riconsacrato!

La situazione è molto tesa, e la paura è che civili innocenti vengano arrestati, feriti e uccisi.

All'origine della ribellione, ci sono delle ragioni serie: la regione è quasi abbandonata dallo Stato: non ci sono strade, pochissimi insegnanti, quasi nessun ospedale. E i prezzi dei generi di prima necessità sono da 2 a 3 volte quelli della capitale.

E preghiamo e speriamo che il Governo rifletta bene sulle cause che hanno portato alla ribellione, e si decida, una buona volta, a intervenire non tanto con la forza, ma con lo sviluppo!


La cattedrale di Bangassou
La cathédrale de Bangassou

 

Mbalazime