giovedì 15 ottobre 2015

Fatima 2015



 





Fatima 2015
Dopo la partenza avventurosa da Bouar, venerdì mattina sono riuscito a prendere il volo per il Camerun. Sono insieme a Ludmila, dell'associazione SIRIRI.ORG di Prga. A Douala passiamo a salutare le "nuove" suore di Bozoum, della congregazione di N.Signora della Misericordia, che ci accolgono con molta gioia.
Alle 23 ripartiamo per Parigi, e da qui io proseguo per Lisbona, dove arrivo alle 11 del mattino di sabato.
Sono qui, invitato dall'Aiuto alla Chiesa che soffre, per parlare della difficile situazione del Centrafrica. Sono insieme a suor Annie Demerjian, che vive e lavora in Siria, ad un vescovo della Nigeria, e padre Andreas che si occupa della situazione dei cristiani nel Medio Oriente. Trovarmi insieme a persone così eccezionali, e condividere con loro la passione per la Chiesa e la passione di tanti uomini e donne perseguitati a causa della loro fede è impressionante.  In Siria vivono sotto le bombe, ed in questo mare di distruzione suor Annie con le sue consorelle riescono ad aiutare chi è nel bisogno, con gioia e rispetto della dignità. In Nigeria vivono sotto il costante pericolo di attacchi terroristici contro le chiese (ogni domenica ci sono delle stragi).
È una situazione molto difficile e pericolosa, che mi tocca in profondità. Pensiamo spesso, almeno in Occidente, che il martirio sia qualcosa dei secoli passati, ma è invece la realtà per migliaia di persone, che continuano a testimoniare con gioia la bellezza della fede cristiana! Che la loro Fede e il loro sacrificio fortifichi la nostra Fede!
Appena arrivato, vengo accolto da Catarina Martins e Felix Lungu, della sezione portoghese di Aiuto alla Chiesa che soffre, e partiamo sotto la pioggia verso il nord. Dopo circa 350 km arriviamo, verso le 16.30, a Braga, dove ci ritroviamo quasi subito sul palco a presentare le situazioni dei nostri paesi (Siria, Nigeria e Centrafrica).
Il giorno dopo siamo in un santuario dedicato a san Benedetto (san Benito Puerta Aberta), dove celebriamo l'Eucarestia con tanta gente proprio in memoria e sostegno dei cristiani perseguitati. Incontriamo qui anche una piccola comunità di suore cistercensi, con le quali ci incontriamo e preghiamo.
La sera stessa partiamo per Fatima dove arriviamo verso le 23.
 Sono i giorni in cui ci sono grandi celebrazioni per l'anniversario delle ultime apparizioni della Madonna il 13 ottobre 1917. Qui, in questo paesino di poca o nessuna importanza, la Vergine appare a 3 ragazzini, pastori, ed affida a loro un messaggio attualissimo con il quale chiama tutti alla preghiera e alla conversione.
Il 12 mattina vado solo sulla grande spianata. C'è ancora poca gente, ed ho il tempo di confessarmi, di pregare, e di accendere 3 candele: una per il Centrafrica, una per la nostra famiglia carmelitana, e una per la famiglia e gli amici. Alle 12.30 celebro la Messa in Italiano, e qui trovo alcuni amici carissimi dall'Italia.
In serata c'è il Rosario, seguito dalla processione con la statua della Madonna. Piove, ma la piazza è piena ed è bellissimo ed impressionante vedere tanta fede.
Il 13 è il giorno della festa. Dopo la recita del Rosario inizia la processione. Siamo 500 sacerdoti, una ventina di vescovi, ed una marea di gente. C'è un bel sole, e la celebrazione dell'Eucarestia è solenne e raccolta.
Terminiamo con la processione che riporta la statua della Madonna al suo posto, e io mi ritrovo proprio vicino al trono sul quale viene riposta.
Nel pomeriggio partiamo per Lisbona, dove torniamo a presentare i nostri paesi, in una sala della Società geografica del Portogallo.

 

La casa natale di Lucia, una dei 3 veggenti di Fatima
la maison de Lucie, une des 3 voyants de Fatima












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