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giovedì 25 giugno 2020

Pasqua in differita





Pasqua in differita

“E sala Pâque awe!” (Abbiamo fatto Pasqua!): è l’acclamazione spontanea di tanta gente a Bozoum, perché abbiamo celebrato (finalmente) i Battesimi.

Il cammino di preparazione al Battesimo è piuttosto lungo. Per i ragazzi e le ragazze, sono 4 anni di formazione, mentre per gli adulti sono 2 anni, ma più intensi.

La celebrazione dei Battesimi, normalmente, avviene nella Grande Veglia di Pasqua. Quest’anno, a causa del Covid 19 abbiamo dovuto sospendere le celebrazioni, e le stiamo riprendendo in questi giorni.

In chiesa abbiamo fatto dei segni sulle panche, per rispettare la distanza di 1 metro tra una persona e l’altra. I chierichetti hanno le maschere, mentre per i fedeli le stiamo facendo confezionare.

Così sabato pomeriggio, 20 giugno, alle 16.30 abbiamo iniziato l’Eucarestia nella quale abbiamo avuto la Grazia di 70 battesimi, 9 Prime Comunioni e 9 matrimoni.

L’indomani, domenica 21, i battezzati erano presenti, tutti vestiti di bianco, e il resto della comunità ha potuto avvolgerli (a debita di stanza) con l’affetto e la preghiera.

E come sempre, dopo la Messa la città si è riempita di canti, che hanno accompagnato i nuovi cristiani.

Oggi, giovedì 25 giugno, abbiamo celebrato la Messa Crismale. Normalmente celebrata il Giovedì Santo, quest’anno è stata posticipata. Ed oggi ci siamo ritrovati, una quarantina di sacerdoti, intorno al Vescovo e alla comunità cristiana di Bouar. Nella Messa i sacerdoti rinnovano il loro impegno, e poi il Vescovo consacra gli Olii che saranno usati per i vari sacramenti: l’olio degli infermi, quello dei catecumeni e il Crisma.

È Pasqua! Anche se il Coronovirus avanza (abbiamo passato la barra dei 3.000 casi in Centrafrica), Cristo rimane La Vita del mondo e di ogni uomo


Chierichetti e maschere
Servants et masques






Bozoum: misure Covid19
Bozoum: les distances pour la Covid19

Bouar

L'olio per l'Unzione dei malati, l'olio dei catecumeni e il Crisma
L'uile pour l'Onction des malades, l'huile pour les cathécumènes et le St.Chrème


giovedì 18 giugno 2020

Covid e scuole



 

Covid e scuole

 Questi sarebbero i giorni della fine dell’anno scolastico. In teoria. Quando non c’era il coronavirus!

Ma c’è anche qui in Centrafrica, e bisogna tenerne conto.

Per ora, aspettando le decisioni del Governo, che tardano a venire, abbiamo deciso di concludere l’anno scolastico, tenendo conto dei primi due trimestri. A fine mese daremo le pagelle, e contiamo di riaprire le scuole (covid permettendo!) ai primi di settembre, in modo da cercare di recuperare il tempo perso.

Le persone positive al virus continuano ad aumentare: oggi siamo a 2.605 positivi, con 417 guariti e 19 morti. Un dato preoccupante è quello relativo ai test: su circa 20.000 test, 2.605 risultati positivi rappresentano la percentuale (molto alta) del 13%.

Proseguiamo, come diocesi e come Caritas, il lavoro di lotta al virus. In questi giorni stanno partendo i camion con secchi e materiale per il lavaggio delle mani. E continua la fabbricazione locale di mascherine.

E, per fortuna, i bambini ci risollevano un po’ il morale. Come Jonas, che si è costruito una maschera di carta…




Pseudo mascherina da gioco
Masque à jouer


Materiale per la lotta al covid19
Materiel pour la lutte au covid19

Maschere
Masques

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giovedì 11 giugno 2020

Da 1.288 a 2.044



 

Da 1.288 a 2.044

Purtroppo la cronaca della settimana è ancora segnata dall’aumento dei casi di Coronavirus. In una settimana sono aumentati di 800 unità, passando da 1.288 casi a 2.088.

E continua il nostro impegno per cercare di contrastarlo! Abbiamo appena concluso le formazioni per i 50 animatori, previsti nel progetto in collaborazione con la Caritas degli USA (CRS). Venerdì e sabato erano in formazione a Bozoum gli animatori di Bozoum e di Bossemptele, mentre martedì e mercoledì era il turno di quelli di Bohong, Bocaranga, Ndim e Ngaundaye.

Proprio per organizzare quest’ultima formazione, lunedì pomeriggio sono andato a Bocaranga. Lo stato delle strade continua a peggiorare: ci vogliono quasi 4 ore per percorrere 125 km. E oltre Bocaranga, la strada è ancora peggio!

Martedì sono andato rapidamente a Ngaundaye (80 km da Bocaranga) e poi a Ndim, per rientrare la sera. Queste visite mi permettono di avere un’idea della situazione, e di cercare di trovare qualche soluzione. Ad esempio a Ngaundaye, villaggio alla frontiera, hanno ricevuto solo 25 test rapidi per il Covid19… Ed è una zona di passaggio da e per il Camerun (il paese vicino che ha quasi 9.000 persone contagiate).

Mercoledì mattina abbiamo concluso la formazione, e sono partito per Bouar.

Ma c’era molta, molta tensione, perché uno dei (tanti) movimenti ribelli, chiamato 3R, aveva attaccato, durante la notte tra lunedì e martedì, un campo militare a Bouar. Stranamente, lungo i quasi 600 km percorsi in questi giorni, ho visto meno di una mezza dozzina di uomini armati…

A Bouar ho potuto vedere parte del materiale che abbiamo comprato, con l’aiuto della CEI e della Caritas Italiana, per alcuni ospedali. Purtroppo la chiusura di frontiere ed aeroporti rende molto difficile l’arrivo del materiale di protezione e di cura. Ma, con l’aiuto di Dio, ce la faremo!




Bozoum



Ngaoundaye


Formazione a Bocaranga
Formation à Bocaranga



Sapone e materiale per la lotta al Covid19
Savon et materiel de protection pour la lutte contre le Covid19