Festa nazionale
Oggi, 1° dicembre, è LA festa nazionale: 59 anni fa questa
parte della colonia francese dell’Africa Equatoriale Francese era proclamata la
Repubblica. Due anni dopo, nel 1960, ci sarà finalmente l’Indipendenza.
Tra i “Padri” del Centrafrica, c’è anche un sacerdote. Anzi, il primo sacerdote centrafricano, l’abbé Barthélémy Boganda. Nonostante sia morto proprio in quegli anni (non potendo così vedere la realizzazione del sogno cui aveva contribuito enormemente), sono rimaste molte cose, dovute alla sua intelligenza e alla sua visione. Tra le altre, il motto “UNITE – DIGNITE – TRAVAIL” (Unità, Dignità, Lavoro) della Repubblica.
Tra i “Padri” del Centrafrica, c’è anche un sacerdote. Anzi, il primo sacerdote centrafricano, l’abbé Barthélémy Boganda. Nonostante sia morto proprio in quegli anni (non potendo così vedere la realizzazione del sogno cui aveva contribuito enormemente), sono rimaste molte cose, dovute alla sua intelligenza e alla sua visione. Tra le altre, il motto “UNITE – DIGNITE – TRAVAIL” (Unità, Dignità, Lavoro) della Repubblica.
Preceduta da una lunga preparazione (specialmente per il “defilé”
–la sfliata-), la festa del 1° dicembre è una tra le più sentite.
Il giorno precedente abbiamo potuto distribuire i vestiti
nuovi ai bambini della scuola dei rifugiati. In pomeriggio, alla presenza di
alcune autorità e di un discreto numero di persone, abbiamo celebrato la Messa
per affidare a Dio il paese, e chiedere il dono della pace.
Oggi, venerdì, 1° dicembre, c’è stata la grande sfilata, a
cui hanno partecipato tutte le scuole, ma anche associazioni e vari gruppi.
Un bel momento di festa. E ci voleva!
Gauthier |
les majorettes |
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