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venerdì 30 agosto 2013

Scuola, ribelli e orchidee





Lunedì abbiamo iniziato una formazione per i maestri delle nostre scuole di Bozoum, per quelle dei villaggi e per quelli di Bossemptele: quasi 80 maestri!
Per due settimane saranno occupati a ricevere nuovi stimoli e nuove forme per l’insegnamento del Francese, della Matematica e dell’Educazione Civica. In un momento di forte crisi del paese, crediamo che sia necessario rilanciare l’insegnamento di quelle che sono le norme di base del vivere e convivere civile. Per re-imparare quali sono i diritti (qui spesso calpestati) ed i doveri (molto spesso evitati, prima di tutto dalle autorità civili).
I corsi iniziano alle 8 di mattina, fino alle 12. Dopo una pausa per il pranzo, si riprende dalle 14 alle 17… Molto intenso e duro, ma i maestri sono contenti di poter perfezionarsi nel lavoro che fanno.
Mercoledì pomeriggio mi sono messo in strada per Ngaundaye, un villaggio a 210 km da Bozoum. Passo dalle missioni di Bocaranga e Ndim, e alle 19, dopo quasi 6 ore di strada (orribile, a volte pessima, e viceversa..) e 9 barriere dei ribelli… arrivo a Ngaundaye. Qui mi informano che il giorno stesso i ribelli, nel villaggio di Makele (a soli 4 km) hanno ucciso 7 contadini…
In ogni posto dove passo, lo stesso stupore: a 5 mesi dal colpo di stato, continuano le uccisioni ed i saccheggi. Le autorità non ci sono, ed i ribelli continuano a fare quello che vogliono in tutta impunità… Proprio in questi giorni, a Bangui, si sono ripetuti attacchi della Seleka, i ribelli, in alcuni quartieri. Alla fine, la gente, spaventata, derubata  ferita… ha pensato che l’unico luogo sicuro era l’aeroporto.  Qui ci sono i militari francesi e quelli della MISCA (una forza multinazionale dei paesi dell’Africa Centrale) . Voli sospesi per qualche giorno, ma almeno è servito a qualcosa!
Sulla via del ritorno… mi diverto un po’ con le barriere dei ribelli. A Bocaranga mi fermano, e un Centrafricano mi chiede dove vado. Gli risponde che, una volta che sa dove vado… lui cosa può fare? Mi dice che la sua non era una domanda cattiva, e gli risponde che neanche la mia risposta lo è…
Arriva il Capo, che evidentement non è centrafricano (non parla il Sango). Mi chiede: “qu’est ce qu’y a dans bagages” (cosa c’è in bagagli). Gli dico che c’è la mia roba. Mi chiede l’autorizzanion per il viaggio, e gli dico che non ne ho bisogno. Io in Sango e lui in più o meno Francese. Mi dice che non capisce il Sango. Gli dico che se non è del paese, potrebbe anche tornarsene da dove è venuto… Mi dice che lui è Centrafricano, “mais je suis grandi à Cameroun” (HO cresciuto a Cameroun). Litighiamo un po’ poi si stufa e mi fa passare. Il Centrafricano che mi apre la barriera, ed ha assistito alla scenetta, mi fa l’occhiolino, tutto contento!
Continuiamo i viaggio ridendo…
Qui a Bozoum… tutto procede. I rifugiati aumentano (siamo a oltre 2970 registrati).
Ma sulla strada che porta alla Missione,sui tronchi dei manghi ci sono delle magnifiche orchidee. Anche il Centrafrica potrà rinascere e fiorire così?














1 commento:

Anonimo ha detto...

SI , CARO P. AURELIO
ANCHE IL CENTRAFRICA PUO' E DEVE RINASCERE COME LE ORCHIDEE CHE TU INCONTRI E VEDI PER STRADA CON "I TUOI OCCHI"
ACCADRA' CON LA FORZA DELLA PREGHIERA
NON SARA' FACILE QUESTO CAMMINO PER NESSUNO DI NOI CHE TI SEGUIAMO CON AFFETTO
MA SIAMO CERTI CHE GESU' BAMBINO E' CON VOI
LA VERGINE S.S. VI PROTEGGE SEMPRE ED IN OGNI ISTANTE
QUINDI ......NON MANCA NULLA
AVANTI TUTTA
UNENDO L'AMORE DEI PIU' POVERI TRA I POVERI ALLA PREGHIERA, CE LA FAREMO
UN DOPPIO ABBRACCIO ALLA MIA AMATA AFRICA