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domenica 4 agosto 2013

chi va e chi viene




Dopo il lunghissimo blog di 2 settimane fa… ho fatto un po’ di silenzio, anche perché un fulmine è caduto vicinissimo alla Missione, ed ha bruciato il router e altri aggeggi, e siamo rimasti senza Internet per una decina di giorni.
Nel frattempo, andiamo avanti. Mercoledì mattina, alle 4, sono partito per Bangui, insieme ad Hyppolite e a sua mamma. Hyppolite è un ragazzo di 16 anni che era rimasto paralizzato, e che stiamo cercando di far partire per l’Italia per farlo curare seriamente.
Il viaggio è andato bene, nonostante le 12 (DODICI!!!) barriere che i ribelli hanno messo sulle strade: una media di una ogni 30 km! Solito teatro! Ad una delle utlime barriere, mi chiedono: “dove vai?”… Da li non posso che andare a Bangui…  Poi mi dicono che devo pagare 4.000  franchi (6 euro). Gli dico che io non pago. Allora apre, rassegnato…
Arrivato a Banguiho un impressione di un leggero miglioramento. I ribelli della Seleka si fanno vedere meno, e ci sono Gendarmi e Polizia in giro, ma quelli regolari… Ma la situazione è tutt’altro che tranquilla. Proprio in quei giorni ci sono stati ancora attacchi, rapine, saccheggi, e uccisioni. Spesso nel fiume trovano dei cadaveri…
Il giovedì mattina riusciamo a fare le foto, e a registrare le impronte e la firma di Hyppolite, per il passaporto. In teoria, in 2 settimane dovrebbe essere pronto…
In mattinata arrivano anche Pina e Sara, che ci portano la solidarietà e l’amicizia di Cassina Amata, una parrocchia della diocesi di Milano. Da anni appoggiano la Missione di Bozoum, e la loro visita, specie in questo momento, è un bel conforto!
In questi giorni hanno avuto inizio anche gli esami scolastici. Sabato ci sono stati quelli della licenza elementare: tutti i nostri alunni sono riusciti a passarlo tranquillamente. E anche le scuole statali sono riuscite a fare un lavoro discreto.
La situazione continua ad essere molto fragile. Proprio oggi mi hanno segnalato l’arrivo di un migliaio di persone, che sono fuggite dai villaggi sulla strada di Bossangoa (tra i 70 e i 100 km da Bozoum). I ribelli della Seleka sono arrivati nei villaggi, sparando, rubando, facendo ostaggi. Ci sono almeno 5 morti, tra cui un bambino di 5 mesi, deceduto per l’impossibilità di curarlo…
Oggi li ho incontrati, e domani mattina ci vedremo con i capi villaggio, e poi con tutti quelli arrivati… e vedremo cosa fare…
Ripenso in questi giorni ad alcune righe dell’Enciclica Lumen Fidei”:
Ecco perché chi crede non è mai solo, e perché la fede tende a diffondersi, ad invitare altri alla sua gioia. Chi riceve la fede scopre che gli spazi del suo "io" si allargano, e si generano in lui nuove relazioni che arricchiscono la vita (n.39)











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